Un gruppetto bene oliato, che offriva agli studenti la possibilità – rigorosamente a pagamento – di prendere visione delle domande a cui avrebbero dovuto rispondere per assolvere l’esame. La cosa ha funzionato per un po’ di tempo, ma poi l’Uskok, l’ Ufficio croato per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, ha avuto una soffiata e grazie ad intercettazioni telefoniche ha scoperto il marcio presente in una delle facoltà dell’ Ateneo di Zagabria, quella di medicina. L’ affaire ha portato al fermo di dodici persone, tra cui il professore straordinario di Anatomia, Zvonko Kelovic, due suoi assistenti, la segreteria dell’ Ufficio degli studenti, il pediatra zaratino Zeljko Cakarun e il dottor Bozo Loncar, consorte di Visnja Loncar, uno dei venti sostituti del procuratore capo della Repubblica, Mladen Bajic. Le tariffe andavano da un minimo di 500 ad un massimo di 2mila euro per superare il singolo esame.
Lo scandalo, il secondo in pochi anni nell’Università di studi di Zagabria, ha indignato la comunità accademica croata e l’opinione pubblica. Nei confronti di Kelovic, Loncar e di altri tre soci, la Procura zagabrese ha disposto la carcerazione preventiva perché sussiste il pericolo di inquinamento di prove. Gli altri sette sospetti sono stati invece fatti uscire dal carcere. I dipendenti della facoltà sono stati sospesi, mentre gli studenti coinvolti non potranno proseguire gli studi. Tra questi anche Hrvoje, studente del primo anno e figlio di Visnja e Bozo Loncar. Quest’ultimo, secondo le intercettazioni, aveva acquistato da Kelovic le domande per l’esame di anatomia del figlio, tenutosi lo scorso 17 settembre. Loncar junior però non ce l’aveva fatta e il padre si era nuovamente presentato al cospetto del docente, offrendogli 5mila kune (665 euro). Si era visto rispondere testualmente da Kelovic: «Tuo figlio è un cretino. Perché insisti con lui visto che non sarà mai in grado di conseguire la laurea?».
Da quanto è dato sapere, la compravendita si era svolta all’insaputa della madre. Una delle due figlie dei Loncar si era però rivolta alcune settimane fa alla mamma, dicendo che un amico poliziotto le aveva rivelato che il padre «era nel mirino dell’Uskok e veniva seguito segretamente». La Loncar non si è persa d’animo, contattando immediatamente Mladen Bajic e dicendogli quanto bolliva in pentola. Proprio ieri il procuratore generale ha dichiarato che la prossima settimana deciderà quali passi intraprendere nei confronti di Visnja Loncar. «Voglio riflettere un paio di giorni su questa delicata vicenda», ha affermato Bajic, che potrebbe dunque rimuovere la donna dall’ incarico.
Andrea Marsanich
“Il Piccolo” 13 ottobre 2012
L’edificio dell’Università di Zagabria (foto www.croatianhistory.net)