ANVGD_cover-post-no-img

17 feb – Grotte di Postumia in vendita per 20 milioni

di MAURO MANZIN su Il Piccolo del 17 febbraio 2010

TRIESTE ”A.A.A. Grotte di Postumia vendesi”. Non è uno scherzo di Carnevale. Il buco finanziario della società Istrabenz, infatti, costringe la diretta controllata che si occupa del settore turismo, ossia la ”Istrabenz Turizem” a vendere i suoi ”gioielli” per cercare di venire incontro alle pressanti esigenze delle banche creditrici. E così ha deciso di mettere all’asta la società ”Turizem Kras” che ha in concessione la gestione delle Grotte di Postumia e la proprietà del castello adiacente l’ingresso dell’immensa cavità carsica. Il prezzo di base è stato stabilito che sarà di 20 milioni di euro, ma secondo gli esperti, se l’”Istrabenz Turizem” ne raccoglierà 15 di milioni potrà ritenersi soddisfatta.

Qual è il maggior timore che ora circonda la Grotta e i suoi abitanti? Che a subentrare nella concessione ventennale delle grotte sia un acquirente straniero. Una sorta di sacrilegio. Così il presidente dell’Associazione industriali di Postumia Igor Blazina ha subito preannunciato che i consociati sono anche loro pronti a predisporre un’offerta per la gestione dell’area turisitica di Postumia. Le offerte dovranno pervenire entro il 15 marzo. Le buste saranno aperte nel mese di aprile quando il venditore potrà stringere gli accordi di rito con l’eventuale compratore della società ”Turizem Kras”. Su tutta la procedura c’è l’occhio vigile delle banche perché non si ripetano vendite sconsiderate da parte dell’Istrabenz come è già avvenuto per la Marina di Capodistria e l’Hotel Tivoli al centro di Portorose.

L’”Istrabenz Turizem” vende così principalmente il marchio commerciale delle Grotte di Postumia a cui lavorano 130 dipendenti, nonché il castello di Predjama e alcuni altri immobili dislocati a Postumia, ma di valore minore.

La società ”Turizem Kras” ha fatto registrare nel 2009 10,5 milioni di euro di incasso (erano 11 nel 2008), di questi solo 6 milioni dai biglietti d’ingresso alla Grotta di Postumia per un totale di mezzo milione di visitatori, più di 600mila euro dal biglietto d’ingresso al Castello di Predjama. L’utile netto è stato di 1,42 milioni di euro. L’anno scorso, a causa di un cambiamento delle modalità di conteggio, hanno dovuto versare 2 milioni di euro per la concessione governativa.

Il battagliero presidente dell’Associazione industriali Igor Blazina ha dichiarato al quotidiano lubianese ”Delo” che all’interno della locale Assindustria si stanno dando un gran da fare perché la loro possa risultare l’offerta vincente perché in un caso come questo è fondamentale che la gestione delle bellezze naturali della Slovenia rimanga in mano slovene. «Di certo – ha dichiarato – noi sloveni, quando nel 1990 abbiamo votato per l’indipendenza non avevamo in mente fatti simili». «Chi lavora la campagna – ha concluso – è un contadino, solo quello che è il proprietario e il padrone sulla sua terra».

Per questo motivo Blazina chiede un intervento diretto del governo nella questione, confermando altresì la volontà dell’Assindustria locale di trovare una soluzione alla paventata vendita che potrebbe consegnare le grotte famose in tutto il mondo in mano straniere.

Laconica, quanto estremamente lineare, la risposta del portavoce del Ministero dell’economia sloveno, il quale spiega che l’esecutivo nel 2008 ha rinnovato per 20 anni il contratto di concessione delle grotte alla società ”Turizem Kras” e non ai proprietari di questa società, per cui la ”Istrabenz turizem” non può incidere sui diritti di concessione. Del resto, hanno altresì precisato al Ministero di Lubiana, che il governo non può in alcun modo intervenire per garantire chi sarà colui il quale in questo caso subentrerà nella proprietà, perché se così facesse si ritroverebbe sul capo una procedura di infrazione da parte dell’Ue per aver violato il principio della non discriminazione.

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.