Sit-in di protesta ieri mattina all'Università di Padova contro l’ennesima falsificazione storica riguardante l’esodo giluiano-dalmata, al quale hanno partecipato anche Italia Giacca e Adriana Ivanov, rispettivamente presidente e consigliere dell'ANVGD di Padova.
Oggetto del contendere la nuova lapide commemorativa in onore di Norma Cossetto. L’Università degli Studi di Padova ha infatti deliberato, su richiesta dell’ANVGD, di apporre nel cortile nuovo del palazzo del Bò una lapide a memoria di Norma Cossetto, studentessa dell’ateneo padovano barbaramente trucidata e infoibata dai partigiani titini. Il testo della lapide tuttavia non fa alcun riferimento ai fatti accaduti e attribuisce la morte di Norma Cossetto al suo impegno nella guerra di “liberazione dal nazifascismo”.
Siamo di fronte all’ennesimo atto di ingiustizia. Purtroppo continua la falsificazione e l’Università dimostra la propria inadeguatezza, la propria incapacità di restituire alla storia ciò che è della storia stessa, ossia la verità. Un testo così fuorviante utilizza strumentalmente ciò che effettivamente è successo offendendo la memoria di Norma Cossetto e di tutti gli esuli giuliano-dalmati.
A parlare durante la manifestazione anche Italia Giacca promotrice della richiesta presso l’ateneo patavino: “Oggi è una giornata di vera tristezza, doveva essere il riconoscimento ad una ragazza simbolo di tante sofferenze e invece siamo di fronte all’ennesima bugia. L’Università di Padova disconosce anche le parole del Presidente della Repubblica Ciampi che nel 2005 ha conferito a Norma Cossetto la medaglia d’oro. Questa falsificazione storica riapre una ferita che ha bruciato per oltre 60 anni”.
Nel 2005 l’allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi conferì a Norma Cossetto la Medaglia d’oro al merito civile indicando esplicitamente nella motivazione: “giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba”.
La manifestazione di Padova si proponeva di far riportare sulla targa commemorativa il senso della laurea honoris causa voluta da Concetto Marchesi e del conferimento della medaglia d’oro voluta dalla Presidenza della Repubblica. L’atteggiamento dell’Ateneo patavino, che dovrebbe essere privo di ogni faziosità, si dimostra invece ignorante di fronte alla verità storica.