Sabato 21 febbraio il presidente della Camera Gianfranco Fini sarà a Trieste. Verrà per essere presente all’inaugurazione del monumento che il Comune ha voluto dedicare a Norma Cossetto, la studentessa uccisa nel settembre del ’43 dai partigiani jugoslavi in Istria e gettata nella foiba di Villa Surani.
L’invito a Fini è stato inoltrato dalla sorella Licia, che ha anche chiesto appoggio al sottosegretario Roberto Menia: «Ha scritto una così bella lettera – dice Menia -, Fini ha accettato di venire, sarà all’inaugurazione e poi ripartirà per Roma». Il monumento sarà posizionato nell’omonima via Cossetto, laterale di via Capodistria nel rione di Chiarbola.
Intanto il Comune, assieme a tutte le associazioni degli esuli istriani e dalmati, sta predisponendo le manifestazioni per la Giornata del ricordo il cui programma definitivo sarà annunciato i primi giorni di febbraio.
Nessuna anticipazione finora sui contenuti. Ma si tratterà di una manifestazione ampia, della durata di tre-quattro giorni, che avrà naturalmente il suo punto focale alla foiba di Basovizza ma coinvolgerà vari altri punti della città, luoghi di cultura e perfino teatri.
L’allestimento della manifestazione è curato dagli assessori Franco Bandelli (Grandi eventi) e Massimo Greco (Cultura) che hanno coinvolto tutte le associazioni interessate.
Fini, invece, celebrerà la Giornata a Roma, nelle vesti di presidente della Camera. Racconta Renzo Codarin, presidente della Federazione degli esuli (che fino a ieri non aveva ancora la conferma esatta della data prevista per la visita e quindi per l’inaugurazione) : «È vero, è stato contattato direttamente dalla signora Licia, sorella di Norma, legata da amicizia con Fini. Come presidente della Federazione questa visita non può che rendermi onorato e felice».
Il monumento, commissionato dal Comune, è in fase di completamento mentre è praticamente pronto il sito in via Cossetto dove è stato scelto di sistemare il manufatto.
In Comune qualcuno avrebbe preferito sistemarlo all’interno del sacrario della Foiba di Basovizza, ma Codarin spiega le ragioni per cui è prevalsa la seconda opzione: «Abbiamo preferito via Cossetto perché nella zona abitano i familiari di Norma Cossetto, alcuni dei quali anziani, assieme a molti esuli istriani, fiumani e dalmati. Rappresenta quindi un simbolo, ma nulla vieta che un domani il monumento possa essere spostato da un’altra parte, compreso il sito della Foiba».
Il monumento riprende l’immagine sorridente della giovane studentessa riprodotta in una sorta di medaglia che ricorda quella d’oro consegnata dal presidente della Repubblica alla sorella Licia Cossetto.
(fonte Il Piccolo)
(Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati)