E' un bel segnale per la Digos, quello che sere fa Alessandra Kersevan ha lanciato a Udine presso la libreria Feltrinelli (naturalmente fotografata dai media tra i libri della casa editrice di sua proprietà): la "storica" ha incitato alla "guerriglia culturale" contro le presunte cifre gonfiate sulle Foibe e sull'Esodo giuliano-dalmata. Secondo Lady KappaVu a Basovizza furono infoibate 10 persone (sì, proprio dieci persone!), niente di più. E sui numeri esageratamente "gonfiati" tali cifre verrebbero propinate "perché sanno che chi come noi ha i dati veri non può parlarne".
E sarebbe davvero interessante conoscerli questi dati veri, visto l'alto numero degli scomparsi di cui non si è saputo nulla, visto che nessuno verbalizzava le uccisioni, visto che un innocente ucciso è sempre un innocente ucciso, indipendentemente da come sia stata decretata la sua fine.
Sì, perché nel macabro balletto delle cifre, tutto serve solo a spostare l'attenzione su quelle foibe -a dire della Kersevan- desolatamente semivuote. Quello che è vero è solo nei documenti: ciò che non è provato, automaticamente non esiste… Insomma, gli Esuli sono il frutto di un immaginario collettivo: tutto inventato, tutto finto, tutto strumentale. Eppure ci sarà un motivo perché le autorità d'oltre confine non hanno mai concesso di appurare cosa vi sia realmente in fondo alle Foibe…
A dare man forte alla bandiera dei negazionisti, ha varcato il confine anche Giacomo Scotti, sceso a Udine dalla sua adorata ex-Jugoslavia, con i suoi bei volumetti, per dire che le cifre circolanti su infoibati ed esodati sono "non storiche". E certo, lui sì che l'ha fatta la conta precisa! Lui sì che, emigrato in Jugoslavia per scelta, aveva tutti gli strumenti per una obiettiva analisi storica e documentale! Di lui sì che ci possiamo fidare!
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