COMUNICATO DELLA DELEGAZIONE DI TRIESTE
DELL'ASSOCIAZIONE DALMATI ITALIANI NEL MONDO
I Dalmati italiani del Mondo di Trieste e la Lega Nazionale lamentano che nottetempo sia stata gettata a terra, dopo aver reciso con una tronchesina il filo di ferro e la catenella la sorreggevano, la corona deposta solennemente sull’ex Balkan “in ricordo del sacrificio del ten. Luigi Casciana ferito a morte il 13 luglio 1920 dagli jugoslavisti del Narodni Dom che proteggeva a capo di un gruppo di soldati e di regi carabinieri”.
Evidentemente, ha dichiarato l’on. Renzo de’Vidovich, qualcuno a Trieste – nonostante la volontà della stragrande maggioranza degli italiani e degli sloveni di restaurare una solida amicizia tra i popoli nel rispetto delle rispettive memorie storiche – ancora infastidisce quanti non vogliono ricordare che, senza le bombe ed i colpi di arma da fuoco sparati sui dimostranti dal Narodni Dom, nulla sarebbe successo, come è dimostrato dal fatto che le altre sedi jugoslaviste presenti in città furono regolarmente protette da un imponente servizio d’ordine.
È incredibile – conclude de’Vidovich – che un nastro tricolore sull’ex Balkan faccia saltare i nervi a quanti vorrebbero che l’incendio dell’Hotel fosse per forza attribuito agli italiani e ignorano che ben quattro sono gli italiani caduti per mano jugoslavista, prima degli disordini degli anni ’20.