News_pesca1909

19set12 – La rivolta anti-Ue dei pescatori sloveni

Se le regole europee sulla pesca nel Mediterraneo saranno attuate in Slovenia senza tener conto delle specificità del Paese – che ha poca costa e poco mare – per i pescatori sloveni del Litorale potrebbe essere un colpo durissimo. La preoccupazione è stata espressa dal ministro dell’agricoltura sloveno Franc Bogovic e dagli stessi pescatori nel corso dell’incontro con la Commissaria europea per la pesca e gli affari marittimi Maria Damanaki, che ieri ha concluso la sua visita di due giorni alla Slovenia.

 

L’obiettivo della Commissione, ha spiegato la Damanaki, non è quello di fare del male ai pescatori, ma arrivare a una pesca sostenibile, facendo in modo che si possa continuare a pescare senza per questo distruggere i fondali marini. Il principale problema per i pescatori sloveni è rappresentato da quella norma del Regolamento Mediterraneo sulla pesca che vieta l’utilizzo delle reti da traino a meno di tre miglia dalla costa. Questo può andar bene per i Paesi che hanno dei mari aperti, con una fascia di pesca che raggiunge le 12 miglia, ma per la Slovenia, che per la sua posizione geografica non può sfruttare più di 5-6 miglia dalla costa, questa norma, secondo il ministro Bogovic, significa ridurre drasticamente il territorio di pesca e portare il pescato a sole cento tonnellate all’anno.

 

Lubiana pertanto alla Commissione europea proporrà un compromesso con una deroga alla norma sulla fascia e qualche vincolo in più sulle attrezzature da usare e sulla quantità di pescato. Secondo la Damanaki, comunque, il Regolamento sulla pesca nel Mediterraneo, approvato nel 2006, deve essere rispettato. Si può sì tener conto delle specificità dei singoli Paesi, ma non bisogna trascurare l’obiettivo principale, che è quello della salvaguardia del mare per non distruggere definitivamente le sue risorse. E la Commissione, ha ribadito la ospite, è disposta ad aiutare i pescatori ad ammodernare la propria attrezzatura.

 

Dalla prospettiva finanziaria 2007-2013, ha ricordato la Damanaki, per il settore della pesca in Slovenia sono stati destinati 21 milioni di euro, e il 40% è stato già utilizzato. La Commissaria europea ha visitato la Slovenia per discutere della politica europea della pesca e del nuovo fondo per la pesca e la marineria per il periodo 2014-2020. La Slovenia, sono stati concordi la commissaria e il ministro, è alquanto specifica, e qui si tratta più di mantenere in vita una tradizione che non di un’attività economica particolarmente importante per il prodotto nazionale. Il settore della pesca in Slovenia è in crisi fin dall’indipendenza. Se nel 1990 i pescatori sloveni risucivano a pescare 6mila tonnellate di pesce all’anno, nel 2011 il pescato è sceso a sole 719 tonnellate.

 

Franco Babich

“Il Piccolo” 19 settembre 2012

 

 

 

Isola d’Istria, la commissaria europea per la pesca e gli affari marittimi Maria Damanaki nel corso della sua visita (foto www.delo.si)

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.