Spariscono gli ultimi «segni» del confine. Ma proseguono i programmi e i progetti per sviluppare turisticamente le zone che di quella frontiera sono divenute il simbolo. La strada per il Sabotino sarà risistemata grazie a una consistente iniezione di denaro da parte della Regione. Sono previsti finanziamenti per 2 milioni 215 mila 206 euro destinati a interventi di sistemazione di versanti franosi, a opere idrauliche e alla riqualificazione – per l’appunto – della strada per il Sabotino.
«In questa maniera – la sottolineatura del sindaco Romoli – riusciremo a sfruttare turisticamente un’area che ha un grandissimo significato storico». Sul medesimo tema, era intervenuto l’assessore comunale al Parco culturale e al Turismo, Antonio Devetag. «Dobbiamo sfruttare al meglio questa possibilità – aveva evidenziato Devetag -. Trasformare Gorizia in una città turistica prevede un impegno di molti anni. L’obiettivo, su cui finora si è parlato anche troppo con scarsi risultati concreti, è quello di dare vita a percorsi e itinerari che sono già allo studio del settore Parco culturale, legati a ”offerte di soggiorno” che implicano la disponibilità di risorse, di professionalità, di una rete informative da costruire e da gestire».
E così, aveva dichiarato ancora Devetag, viene dato «concreto appoggio» allo staff del Centro per le ricerche archeologiche e storiche nel Goriziano nell’ottica di valorizzarne i siti storici, archeologici e naturalistici. «Proprio recentemente, il sindaco Romoli e io abbiamo effettuato un sopralluogo sul Sabotino. Il presidente del Crasg, Mario Muto ci ha spiegato nei dettagli in che modo sarà possibile realizzare un piccolo museo della Prima guerra mondiale in alcuni vani della caserma che un tempo ospitava l’avamposto militare italiano. Si potrà ricavare un’attrezzata sala esposizioni in cui il visitatore si renderà conto attraverso immagini e reperti di cosa fu la Grande guerra. Previsto anche un piccolo posto di ristoro con gli appositi servizi. Come ho avuto modo di spiegare anche di recente, sarà maggiormente agibile e resa più comoda la strada che collega il sito italiano alle strutture sorte recentemente in territorio sloveno. A qualche centinaio di metri, poi, verrà restaurata una galleria scavata dai soldati nelle viscere del monte. Poco lontano dalla caserma e raggiungibile con una stupenda passeggiata panoramica ci sono anche gli affascinanti resti dell’eremo-convento medievale del San Valentino che, nel corso di questi ultimi decenni, sono stati portati alla luce e in parte restaurati da parte dei membri dell’associazione».
Importante sarà anche la sinergia con la Slovenia in modo da poter valorizzare quello che è un patrimonio storico e culturale comune.
(fr.fa.)