2 novembre 1943 inizia il bombardamento di Zara

Il 2 novembre 1943 Vincenzo Serrentino venne nominato Capo della provincia di Zara, la stessa sera comincia il martirio di Zara. L’allarme suonò alle 20.07. Sulla città 8 aerei Boston (A.20) lanciarono 5.4 tonnellate di bombe. Con effetto devastante: 160 morti, il 28 una seconda incursione ne provocò altri 200.

In un rapporto del 20 dicembre 1943 Serrentino segnalò che il 40 per cento delle costruzioni nel comune di Zara era ridotto in macerie, e il 90 per cento delle restanti non era più abitabile.

Il bombardamento aereo continuò per un anno con ben 54 incursioni provocando un numero di morti compreso tra i 1000 e 2000 e provocò la distruzione dell’80% della città.

Perché Zara fu distrutta? Non certo perché costituiva un punto strategico nel quadro generale del conflitto, ma Zara aveva una peculiarità: la maggior parte degli abitanti era Italiana e secondo il disegno di Tito, capo dell’esercito di liberazione della repubblica Jugoslava, doveva sparire la presenza italiana su queste terre.

L’intera popolazione della città, 20.000 su 22.000, fu costretta ad abbandonare la propria terra e venire profuga nel resto dell’Italia.

Stefano Antonini
Consigliere nazionale Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

 

 

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