"Un grave errore", definisce così il senatore Giuseppe Ferruccio Saro la decisione presa dalla maggioranza del Consiglio comunale di Udine di congelare l'intitolazione di una via ai martiri delle foibe. "La maggioranza ha commesso un errore anche sul piano del contenuto, perché è assolutamente pretestuoso giustificare la mancata intitolazione ricorrendo alla scusa di presunti approfondimenti storici", aggiunge Saro che esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà ai rappresentanti delle associazioni istriane, dalmate e giuliane (Cattalini-ANVGD e Lacota-UdI) e a tutti i discendenti degli esuli "costretti ancora una volta a non vedere riconosciute le loro tragedie e i loro drammi".
Il senatore ricorda alla maggioranza del consiglio comunale e ad alcuni assessori che si sono espressi sul tema che "ormai la storia ha chiarito tutto quello che c'era da chiarire. Non ci sono verità da scoprire, ma soltanto verità da riconoscere. A 65 anni da quei fatti nessuno può sognarsi di dire che servono ulteriori approfondimenti. E' semplicemente antistorica una simile posizione". Il doloroso capitolo delle foibe – precisa Saro – "non deve essere utilizzato strumentalmente, bensì deve fungere da memoria storica e da insegnamento alle giovani generazioni in modo che quelle abnormità non si verifichino mai più". Il secolo scorso è stato il secolo delle dittature – fascismo, nazismo, comunismo – "con le loro aberrazioni e i loro crimini verso cui si deve assumere definitivamente un atteggiamento di critica severa e di distanza, senza se e senza ma. Questo è il compito della "politica seria". "Tutti e tre i totalitarismi hanno mostrato senza alcun dubbio il loro volto. Soprattutto nelle aree di frontiera e di confine, come la nostra, hanno mostrato ancora di più tutta la loro brutalità. E' un dovere quello di non cadere in tentativi di revisionismi o di minimizzazione dei crimini, anche nei confronti del comunismo".
(fonte alpha-dog.net)
(il Sen. Saro, nato a Martignacco-Udine)