"Proteggere i rifugiati è un dovere. Essere protetti è un diritto" è il tema della Giornata mondiale dei rifugiati promossa dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). "Quest’anno, nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani, l’UNHCR ha deciso di dedicare la Giornata Mondiale al tema della protezione, intesa sia come difesa del diritto d’asilo che come riparo ed aiuto umanitario" – afferma il comunicato dell'Unhcr che ricorda i numerosi eventi odierni in Italia e nel mondo.
"A costringere i rifugiati ad abbandonare la propria casa, la propria terra ed i propri cari può essere una persecuzione individuale di natura politica, culturale, sociale o religiosa, una guerra o massicce violazioni dei diritti umani. Quale che sia la causa primaria che li spinge alla fuga, tutti i rifugiati hanno diritto a ricevere protezione, sia dalle entità statali o non statali che li minacciano che dalla mancanza di cibo, alloggi, cure mediche e scuole per i più piccoli" – afferma l'Unhcr.
“Dopo cinque anni consecutivi – dal 2001 al 2005 – in cui il numero di rifugiati è calato, negli ultimi due anni è stato registrato un aumento, e questo è per noi motivo di preoccupazione” – ha affermato l'Alto Commissario, António Guterres. Il Rapporto dell'Unhcr pubblicato nei giorni scorsi riporta che alla fine del 2007 sono 11,4 milioni i rifugiati – di cui quasi la metà iracheni e afghani – e 26 milioni gli sfollati interni (Idp) nel mondo. La forte insicurezza in Iraq è la prima responsabile dell’aumento del dato, che per il 2006 era fermo a 9,9 milioni di rifugiati e 24,4 milioni Idp.
Guterres ha espresso preoccupazione: “Siamo di fronte ad un complesso mix di sfide globali che potrebbero determinare maggiore migrazione in futuro”. “Queste sfide comprendono molte nuove emergenze dovute a conflitti nei punti caldi del pianeta, una mancanza di standard democratici in molti paesi, il drammatico rialzo dei prezzi dei generi alimentari, che ha colpito maggiormente i più poveri e sta generando instabilità in molte zone e, infine, il deteriorarsi dell’ambiente a causa dei cambiamenti climatici, che, a sua volta, porta ad una maggiore competizione per risorse sempre più scarse”.
Nei confronti della 'direttiva europea sui rimpatri' approvata a Strasburgo nei giorni scorsi che ha suscitato numerose critiche da parte di diverse organizzazioni e associazioni internazionali e l’UNHCR ha evidenziato come "le politiche sull’immigrazione – in modo particolare sulla lotta all’immigrazione irregolare – devono comprendere tutele per le persone che possono aver bisogno di protezione" e ha chiesto alla Commissione e agli Stati membri che tali tutele siano davvero incluse in tutte le iniziative prese sulla base della Comunicazione.
Il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) ha lanciato un appello affinché venga salvaguardato il diritto di chiedere e di ottenere asilo e vengano tutelati i diritti umani di tutti i cittadini compresi quelli di cittadinanza diversa da quella italiana. "Ieri la maggioranza del Parlamento Europeo ha dato via libera alla direttiva comunitaria sul rimpatrio degli stranieri in situazioni irregolari. La nuova normativa in Italia riguarderà anche i richiedenti asilo che, dopo un diniego della protezione internazionale decretato in prima istanza amministrativa, potranno essere colpiti dalla detenzione, nel caso in cui il pacchetto sicurezza entri in vigore come proposto dal Governo" – afferma il Cir. In occasione del 20 giugno il Cir esprime la speranza che ci sia un ripensamento, prima di tutto da parte del Parlamento italiano e che le restrizioni previste al diritto di chiedere asilo non siano avallate.
La Caritas ricorda che l'Italia deve ancora dotarsi di una legge organica sull'asilo, anche se ha recepito con il decreto legislativo 25/08 la relativa direttiva Ue. L'organismo della Cei chiede al governo di non modificarlo, affermando che la sua efficacia non è ancora stata sperimentata per la mancanza del regolamento di attuazione di tale decreto.
Medici Senza Frontiere chiede al Governo italiano di garantire standard minimi di accoglienza ed esprime preoccupazione di fronte agli ultimi, tragici naufragi dei migranti che cercano di raggiungere le nostre coste fuggendo da guerre e povertà, rappresentazione di una tragedia che si ripete puntuale ogni anno. MSF esprime "sconcerto di fronte a una politica italiana che continua a ignorare l’importanza di approntare le strutture e le risorse umane necessarie a garantire standard minimi di accoglienza a quanti giungono sulle nostre coste dopo avere viaggiato in condizioni di estrema durezza". L'organizzazione umanitaria è preoccupata per l’ipotesi – prevista dal pacchetto sicurezza – di espulsione per chi chiede lo status di rifugiato, dopo il primo diniego da parte della commissione che esamina la prima domanda e chiede di non stipulare accordi di respingimento dei migranti verso paesi, come la Libia, che non aderiscono alle convenzioni internazionali che garantiscono il diritto di asilo e altre forme di protezione. [GB]
fonte unimondo.org