Il Prefetto di Trieste, dott. Alessandro Giacchetti, ha incontrato ieri una delegazione delle Associazioni degli Esuli guidata dal Presidente della FederEsuli e ANVGD Comitato Provinciale di Trieste, Renzo Codarin, accompagnato da Lorenzo Rovis, Presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane e da Renzo de’Vidovich dell’Associazione Dalmati italiani nel Mondo nonché Presidente della Fondazione Rustia Traine.
Dando seguito ad un rapporto costante e costruttivo con la Prefettura, la delegazione ha inteso esporre alcuni punti dell’impegno che le Associazioni stanno portando avanti con il Governo in modo da poter coordinare anche a livello locale decisioni di legge, come quella riguardante l’anagrafe, che continuano a creare disagio a chi è nato nei territori ceduti alla Jugoslavia. Toccato anche il tema dell’istruzione, visti i risultati raggiunti con il Ministero preposto che porteranno all’inserimento nei libri di scuola delle tematiche riguardanti le vicende delle genti dell’Adriatico Orientale.
Si è parlato di storia adriatica che impegna le associazioni nel ribadire concetti consolidati ma anche ad agire laddove si manifestano delle inesattezze. Per quanto riguarda il futuro, invece, si considera fondamentale il mantenimento di una cultura che intende unire e creare le condizioni per la salvaguardia della cultura specifica di un popolo ovunque abbia stabilito la propria dimora.
E, a tale proposito, al Prefetto di Trieste sono stati portati in dono volumi che attestano tale volontà in quanto rappresentano pietre miliari della produzione editoriale delle associazioni a livello locale e nazionale.
A conclusione dell’incontro, il Prefetto dott. Alessandro Giacchetti, ha espresso il desiderio di incontrare le associazioni anche nelle loro sedi nelle varie occasioni e di conoscere così, da vicino, l’attività svolta dalle stesse. Ribadito inoltre l’auspicio che nel 2011, in occasione della ricorrenza dei 150 anni dall’inizio del cammino dell’Italia unitaria, Trieste possa salutare il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, anche per ribadire l’apporto dato dai giuliano-dalmati, nel corso della storia, alla realizzazione dell’unità d’Italia.
