Il Senato ha detto sì al disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra governi italiano e croato in materia di cooperazione culturale ed istruzione stipulato a Zagabria il 16 ottobre 2008. Documento, si ricorda, già approvato dalla Camera dei Deputati in un testo risultante dall’unificazione di un disegno di legge d’iniziativa dei deputati Rosato, di Biagio, Antonione, Compagnon, Maran e Strizzolo e di un disegno di legge d’iniziativa governativa presentato dal ministro degli Affari esteri, Terzi di Sant’Agata, di concerto con i ministri dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e per i Beni e le Attività culturali.
Un Accordo i cui contenuti si collegano alla presenza in Croazia di “una rilevante minoranza italiana autoctona, di 30 mila persone, dislocate nei territori di tradizionale insediamento, in particolare in Istria e nel Quarnero, oltre che in Dalmazia – ha spiegato Lamberto Dini (Pdl), illustrando il provvedimento nell’aula di palazzo Madama. Tale minoranza – ha proseguito – “si riconosce nell’Unione Italiana, che dispone di un rappresentante al Parlamento croato, di una casa editrice, di una compagnia teatrale, di un Centro di ricerche storiche, di istituti scolastici e di dipartimenti di pedagogia”.
Anche in Italia, di contro, è presente una collettività croata, “nel Molise e a Trieste, città al cui sviluppo economico e sociale ha contribuito una storica comunità”. Soffermandosi sui contenuti dell’Accordo, Dini ha rilevato come risultino in esso fissati “gli specifici campi della collaborazione culturale, tra i quali l’archeologia, la conservazione, il restauro, l’editoria e la cooperazione in campo bibliotecario, librario e archivistico”. L’attuazione è rimessa ad una commissione mista italo-croata, “i cui oneri – è stato precisato – sono di entità limitata e quantificati nel disegno di legge”. Il senatore Dini ha anche sottolineato la necessità di una rapida approvazione del provvedimento, “per gli importanti legami tra i due Paesi, all’indomani della ratifica da parte dell’Italia, prima tra i Paesi fondatori, del trattato di adesione della Croazia all’Unione europea”.
L’Aula ha quindi provveduto all’approvazione del ddl, dopo la lettura del parere espresso dalla Commissione Bilancio in merito e le dichiarazioni di voto favorevole annunciate da tutti i gruppi parlamentari presenti in aula. In tale ambito, il senatore Alberto Filippi (Gruppo Coesione Nazionale), riprendendo il concetto elaborato dal relatore Dini ha sottolineato il ruolo delle Comunità nazionali. “Ricordo che in Croazia vi è una rilevante minoranza italiana autoctona, situata soprattutto in Istria e in Dalmazia; allo stesso tempo vi è una presenza croata nel Molise e una storica comunità croata a Trieste che ha contribuito allo sviluppo economico e sociale della città. La collaborazione tra i due governi avviene tramite una commissione mista italo-croata e i settori sono i seguenti: archeologia, conservazione, restauro, editoria e cooperazione in campo bibliotecario, librario e archivistico. Per riconfermare gli ottimi rapporti tra il nostro paese e la Croazia, soprattutto all’indomani della ratifica da parte dell’Italia, prima tra i Paesi fondatori, del trattato di adesione della Croazia all’Unione europea, dichiaro – ha concluso – il voto favorevole del mio Gruppo”.
Annunciando il voto favorevole dell’Idv, il senatore Pedica ha detto tra l’altro: “(…)La ratifica in oggetto consentirà di costituire, in materia di cooperazione culturale e di istruzione, una base indispensabile per qualsiasi iniziativa e progetto di scambio culturale, di istruzione e di sport tra i due Paesi che hanno un obiettivo comune: l’unione dei Balcani occidentali all’interno dell’Unione europea. E si tratta di un passo importante, se pensiamo che ad oggi la Croazia è il primo partner commerciale dell’Italia, con un interscambio superiore ai 4 miliardi di euro e con una costante crescita delle nostre esportazioni. Senza dimenticare inoltre l’insieme dei legami culturali che, per la vicinanza strategica, contraddistinguono le relazioni tra i nostri due Paesi”.
“In tale contesto – ha proseguito il senatore Stefano Pedica –, la cooperazione culturale e l’istruzione ricoprono, dunque, un ruolo fondamentale nel rafforzamento dei rapporti bilaterali. Questo strumento di ratifica contribuirà a promuovere e a favorire iniziative e collaborazioni in ambito strettamente culturale attraverso l’organizzazione di eventi, una più proficua cooperazione a livello universitario e scolastico, una maggiore valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e antropologico”.
“E, non per ultimo – così ancora Pedica –, mirerà anzitutto a preservare l’identità linguistica delle rispettive minoranze, nel quadro di un’accresciuta reciproca comprensione dei patrimoni artistici e culturali. Credo infatti che solo un reciproco riconoscimento culturale possa fare da solida base a qualsiasi altro tipo di cooperazione. Ed è con tale convinzione che ritengo che questo provvedimento contenga al suo interno una previsione degna di attenzione: ossia l’impegno, per le Parti contraenti, ad incoraggiare le attività nel settore dei diritti umani, in particolare contro il razzismo, l’intolleranza e altre forme di discriminazione. Pericoli degenerativi di una società internazionale che, allo stato attuale, difficilmente riesce a riconoscersi, spianando in tal modo la strada – ha concluso –, ad atteggiamenti intolleranti e distruttivi culturalmente ed umanamente”.
Christiana Babić
“la Voce del Popolo” 18 agosto 2012
Nella foto, Palazzo Madama sede del Senato italiano