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20dic11 – Nordest, presto l’Euroregione transfrontaliera

La lobby Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia funziona. Renzo Tondo, Luca Zaia e Gerhard Doerfler non hanno dubbi: è stato il valore aggiunto della collaborazione trilaterale a favorire l’inserimento del Corridoio Adriatico-Baltico tra le direttrici strategiche della Ue. Di qui la decisione unanime, ufficializzata ieri a Klagenfurt: procedere già entro la prima metà del 2012, dopo tanti annunci a vuoto, alla costituzione dell’Euroregione transfrontaliera, sotto la forma giuridica di Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale), da allargare poi alla Slovenia, alle Contee dell’Istria croata e chissà, Zaia se ne dice convintissimo, anche alla Baviera.

 

L’Euroregione “senza confini” nasce dunque da una relazione amichevole tra gli uomini e i politici della Carinzia, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, che ieri hanno rinnovato il Protocollo di collaborazione siglato nel 2007 da Riccardo Illy, Giancarlo Galan e Joerg Haider – che ha consentito di avviare progetti congiunti di interesse per i cittadini, dalla Protezione civile alla sanità, dalle piste ciclabili alle infrastrutture –, predecessori cui viene riconosciuta «l’intuizione» che ora però, precisa Tondo, «viene riempita di contenuti».

 

Il traguardo più importante è stato l’Adriatico-Baltico, con le tre regioni «cuore pulsante» dell’Europa allargata, e dunque si parte da qui. La prossima primavera, proprio quando l’Euroregione inizialmente a tre voci dovrebbe vedere la prima luce anche dal punto di vista formale, Trieste ospiterà un grande meeting, con il patrocinio del vicepresidente della commissione europea Antonio Tajani e il commissario per i Trasporti Siim Kallas, presenti Paesi, Regioni e città attraversate dal Corridoio, da Helsinki sino a Ravenna passando per Danzica e Venezia.

 

«Abbiamo condiviso un obiettivo – spiega Tondo –: in un momento come questo di crisi economica, dobbiamo porci il problema di creare opportunità di lavoro per i cittadini, operando in una logica che sappia superare i confini nazionali. Il Gect recupera il significato dell’esperienza storica di Alpe Adria, proiettandola nel contesto della nuova e più vasta Europa». E se Doerfler attende anche Slovenia e Croazia, Zaia si concentra sulle «risposte concrete ai quasi 7 milioni di cittadini che rappresentiamo» e sintetizza: «Le Regioni arrivano dove gli Stati falliscono. Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano».

 

(fonte “Il Piccolo” 20 dicembre 2011)

 

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