«C’è un misto di sensazioni belle e forti quando vengo qui a Lussino. È il luogo dove trascorro i sempre meno giorni di libertà e mi risposo e poi perché aprire una scuola in cui si parla italiano è la migliore testimonianza di pace, amicizia e fraternità». È quanto ha affermato sabato 18 giugno 2011 il Ministro dei Beni e le Attività Culturali Giancarlo Galan intervenuto sull’isola croata, alla presenza del sindaco della cittadina, Gari Cappelli, e dell’Ambasciatore d’Italia Alessandro Pignatti Morano di Custoza, per l’inaugurazione del reparto di educazione prescolastica in lingua italiana finanziato dal MAE.
«Intanto perché per me è nuovo arrivarci oggi in giacca e cravatta. Due considerazioni personali: la prima è che la mia unica bambina che ha quattro anni vede Lussino come massima aspirazione di vacanza. Poi c’è qualcosa di significativo, aprire una scuola in cui si parla italiano è la migliore testimonianza di pace, amicizia e fraternità, è il segno che abbiamo potuto costruire qualcosa di buono. Diciamolo, sessant’anni fa non ci saremmo trovati in questa sede con questo spirito ma oggi i grandi popoli sanno guardare il loro passato, sanno raccontare la loro storia, e noi siamo in grado di farlo. Il mondo in cui viviamo oggi, anche se è differente da quello che pensavano una volta i nostri nonni e i nostri padri, è molto migliore. E una scuola italiana qui, oggi, è la migliore testimonianza di amicizia.
Il mio ambasciatore mi ha detto che sono soldi spesi bene anche perché – ricorda scherzando il ministro – sono soldi del Ministero degli Affari Esteri e non del mio Ministero, io qui rubo un po’ il posto con il beneplacito di Franco Frattini. Io sarò qui anche in altre due occasioni, a Pola con i due Presidenti, l’ho chiesto ieri sera a Napolitano e me lo ha promesso, e il giorno della vostra adesione all’Ue, che sarà un gran giorno. È la vostra occasione di far parte di un continente, di una grandissima democrazia. Chi restringe le sue politiche è destinato all’emarginazione, chi guarda al resto del mondo ha un avvenire. C’è tutto questo nell’apertura di una scuola, bambini che saranno pronti a parlare in italiano e in croato in giro per il mondo. Quando si fa una cosa del genere si ha la coscienza a posto perché si ha la sensazione di aver fatto davvero qualcosa di buono. Auguri alla Croazia, auguri, se posso dirlo, alla mia Lussino, agli amici che mi hanno donato la loro disponibilità il loro affetto e soprattutto pause serene della mia vita».
18 giugno 2011
Dal sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali / www.beniculturali.it