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21 set – Curiose dimenticanze e ”bei servizi”

E’ giunto, fresco di stampa, dall’Unione degli Istriani il numero di maggio-giugno-luglio-agosto 2010 (non vi stupite, non è colpa nostra) del periodico che fa capo al presidente del sodalizio, Massimiliano Lacota. Era scontato che pagine e pagine fossero dedicate all’incontro fra i tre presidenti di Italia, Slovenia e Croazia del 13 luglio scorso a Trieste, così come era assai prevedibile il consueto attacco all’ANVGD e in particolare al nostro presidente Toth, “reo” di aver fatto in modo che la giornata entrasse nella storia.

Oltre ai consueti fendenti, Lacota questa volta fa un passo avanti nella disgregazione dell’unità delle nostre associazioni, lanciandosi in una considerazione finale assai discutibile: “Complimenti allora al senatore Toth ed a quanti, purtroppo ingenuamente, anche se in pochi, lo hanno assecondato! Mi chiedo, però: se mai ci fosse stata, quale sarebbe la ricompensa per questo “bel servizio”?”

Una affermazione del genere, a sforzarci di vederla in positivo (e con Lacota è sempre difficile), è forse il frutto dell’amarezza di essere stati messi da parte nella pianificazione diplomatica dell’evento triestino: amarezza doppia, da un lato perché parliamo di Trieste, territorio nel quale un nome di battesimo come Massimiliano può dare adito ad ambizioni da arciduca; dall’altro perché siamo in un settore, come quello diplomatico, in cui il giovane presidente dell’UdI pare avere ambizioni da primo della classe.

Se, invece, vogliamo analizzare l’affermazione in maniera asettica, possiamo arguire serenamente che il sotterfugio del “mi chiedo” appare finalizzato a far passare il messaggio che il presidente Toth si sia messo da parte una bella ricompensa per aver tolto le castagne dal fuoco a Napolitano. E non osiamo neanche immaginare che tipo di ricompensa venga ipotizzata.

Chiunque conosca Toth, ma anche chi non lo conosce personalmente, sa che far solo aleggiare una fantasticheria del genere, oltre ad essere ridicolo, cade nella più misera delle insinuazioni, segno di una pochezza così evidente di argomenti da lasciare stupiti.

Tornando al 13 luglio, invece, notiamo come i dati del sondaggio dell’UdI, quello definito dagli ideatori l’unico affidabile, quello creato per contrastare il medesimo promosso dall’ANVGD, quello che per diffonderne i dati era stata convocata anche una conferenza stampa, sembra svanito nel nulla. Alla conferenza con i giornalisti si è parlato solo delle domande; poi più niente. Sapremo mai cosa pensano i “veri” esuli di Trieste sull’incontro dei tre presidenti?

Ma le dimenticanze non viaggiano mai da sole. Dopo il Raduno dei Dalmati a Trieste del settembre 2009, si era scatenata la bagarre per le tesi dell’UdI secondo cui le manifestazioni collegate al Raduno erano state un completo e altisonante fallimento. La miopia degli “osservatori” dell’UdI era stata rimarcata, tra gli altri, dal presidente dei Dalmati Italiani nel Mondo, Franco Luxardo. Ma tutto era successo tranne che la pubblicazione di questa sacrosanta smentita. Ad un anno di distanza, sulla ferita già abbondantemente sanguinata l’UdI mette un cerottino, con la rettifica pubblicata in una visibilissima… ultima pagina, dopo aver trattato argomenti come l’Abkhazia, l’Ossezia, la Russia, la Georgia, il Kirghizistan, il Tatarstan. E sarebbe niente, perché a leggere ora la protesta di Luxardo, a così tanta distanza di tempo, l’effetto è lo stesso di un piccione viaggiatore ai tempi della posta elettronica. Come se domattina, sul giornale, trovaste un articolo di un anno fa: la prima cosa che fareste sarebbe voltare pagina…

E voltiamola questa pagina, perché ci addentriamo nel tris delle dimenticanze che l’Unione degli Istriani ci propone col numero di maggio-giugno-luglio-agosto. Una dimenticanza che è di molti, perché pochi sanno che, dopo la deposizione di una targa commemorativa da parte dell’UdI il 23 agosto a Trieste al monumento (mai ufficialmente inaugurato) alle vittime dello stalinismo e del nazismo, la stessa targa è stata asportata -per sua stessa ammissione su “Il Piccolo”- da Sandi Volk, elemento di punta dei “riduzionisti”, e da lui depositata in “restituzione” davanti alla Sede dell’UdI perché “illegale”. Data la dura campagna anti-negazionista dell’UdI negli ultimi tempi, ci si sarebbe aspettati una reazione a dir poco furente, comunicati stampa, conferenze, dichiarazioni e così via. E invece su “Il Piccolo” (ma nulla appare sul periodico dell’UdI), Lacota se la cava con un “E’ stata una cosa simpatica, non era il caso di protestare”. Che tra Volk e Lacota sia scoppiata la pace? D’altro canto, curiosamente, l’uno e l’altro si sono preferibilmente esercitati nell’attaccare l’ANVGD! Chiudiamo come lo stesso Lacota: “se mai ci fosse stata, quale sarebbe la ricompensa per questo “bel servizio”?”

La Redazione del sito

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