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21 set – Fini: ingresso Croazia in UE sanerà tutte le ferite

La storia "difficile, dolorosa e tragica che in passato ha segnato i rapporti tra il popolo italiano e quello croato" può essere definitivamente sanata con l'ingresso della Croazia nell'Unione europea. È l'opinione del presidente della Camera Gianfranco Fini, che oggi ha incontrato il suo omologo croato Luka Bebic.

Al termine dell'incontro la terza carica dello Stato ha sottolineato che "l'appartenenza della Croazia all'Unione europea sarà il migliore antidoto per evitare che incomprensioni e odi si ripetano e sarà un balsamo per sanare le ferite".

"Il lungo processo di riunificazione europea iniziato nell''89 con la caduta del muro di Berlino – ha sottolineato Fini – non potrà ritenersi chiuso fino a quando i Paesi balcanici non entreranno nell'Unione europea e il primo Paese a meritare quel traguardo è certamente la Croazia". Il presidente Bebic ha ricordato che quella di Fini è "la prima visita di un presidente del Parlamento italiano al Sabor croato. È un momento storico e significativo per i due Paesi".

Secondo Fini la prospettiva dell'ingresso della Croazia nell'Unione europea è "chiara alle massime autorità dei due Paesi come ha dimostrato il recente incontro a Trieste il 13 luglio scorso tra i presidenti della Repubblica di Italia, Croazia e Slovenia, Giorgio Napolitano, Danilo Turk e Ivo Josipovic" che hanno assistito a un concerto di amicizia, si sono scambiati una stretta di mano con l'impegno a superare le storiche divisioni e hanno deposto corone di alloro nei due luoghi simbolo: il palazzo dell'ex Hotel Balkan e il monumento in ricordo dei 350mila esuli istriani, quarnerini e dalmati costretti all'esodo dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

A questo proposito, Fini ha ricordato che il Sabor ha deciso di "garantire alle minoranze la possibilità di esprimere un doppio voto", cioè la possibilità di esprimersi, in occasione del voto politico, oltre che per i normali candidati anche per quelli che concorrono all seggio riconosciuto alla minoranza. "E' stato introdotto cioè una sorta di discriminazione positiva – ha commentato Fini – un ottimo esempio per i Paesi dell'area balcanica che hanno aperta la questione della pacifica convivenza dei gruppi etnolinguistici diversi". L'Italia, ha fatto sapere infine il presidente della Camera, è "impegnata per fare sì che la riforma approvata dal Sabor sia presa in considerazione nel processo di adesione della Croazia all'Unione europea" perchè "la tutela delle minoranze è uno dei temi delle società in cui viviamo, soprattutto perchè si tratta di società multietniche".

APCOM – Nuova Europa

 

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