Sullo sfondo della figura del maestro Nino Serdoz, esule da Fiume, il 50.esimo anniversario della ricostituzione in esilio della Società di Studi Fiumani a Roma. Il 19 ottobre, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, una giornata di ricordo – che si svolge con il patrocinio del sindaco Gianni Alemanno e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – dedicata al compianto Maestro Nino Serdoz e all’associazione che da oltre mezzo secolo mantiene vivo, in Italia e all’estero, il retaggio spirituale, culturale e storico del capoluogo quarnerino e, più in generale, dell’Istria e della Dalmazia. Prima tra le realtà dell’esodo ad avere riallacciato, vent’anni orsono, i rapporti con la città d’origine e con la comunità dei rimasti, la Società di Studi Fiumani affonda le sue radici nel lontano 1923. Come si legge sul sito Internet, dopo lo strappo dell’esodo, fu ricostituita a Roma nel 1960 da alcuni intellettuali fiumani, come Vincenzo Brazzoduro, Enrico Burich, Italo Derencin, Casimiro Prischich, Giorgio Radetti e Gian Proda.
La commemorazione è stata introdotta da Marino Micich, direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume, segretario generale della Società, nonché presidente dell’Associazione per la cultura Fiumana, Istriana e Dalmata nel Lazio, e del consigliere di Roma Capitale, Andrea De Priamo; a seguire gli interventi del presidente della Società di Studi Fiumani, Amleto Ballarini, di Roberto Serdoz (figlio del maestro Nino scomparso a Trieste nel 2004) e infine due testimonianze di coloro che collaborarono per anni nell’ambito dell’Associazione Orchestra d’Archi “Tartini”, gli esuli fiumani Olga Zelko ed Erio Justin.
L’evento è proseguito con un concerto d’archi a cura di artisti di fama internazionale, che parteciparono a suo tempo ai concerti della ormai disciolta Orchestra d’archi “Giuseppe Tartini”: Daniela Petracchi, Franco Petracchi, Francesco Squarcia, Alexandra Stefanato e Angelo Stefanato. Gli artisti eseguiranno musiche di Giuseppe Tartini, di Antonio Vivaldi e di altri autori.
(fonte “La Voce del Popolo” 20 ottobre 2011)