Si aprirà domani mattina a Roma, nella sede del Ministero della Pubblica Istruzione, il Seminario «Le vicende del confine orientale ed il mondo della scuola» fortemente voluto dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dalla Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati nel quadro del «Tavolo di coordinamento» con il Governo su diversi temi in agenda: tra questi, lo scarso rilievo sinora riservato nei testi scolastici alle vicende che interessarono la Venezia Giulia e la Dalmazia nel Novecento, e che portarono con il trattato di pace del 1947 alla cessione di un’intera regione all’ex Jugoslavia di Tito.
L’intento di questo primo Seminario – realizzato con la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica – è dunque di riportare alla centralità della riflessione storiografica un capitolo della storia nazionale ed europea che vide quei territori divenire teatro di eccidi e di violenze determinate da un chiaro disegno di esautoramento e di soppressione dell’elemento italiano autoctono. Dalle Foibe all’esodo della popolazione italiana di antico insediamento storico, dall’antico patrimonio della civiltà latino-veneziana che ha informato di sé tutto l’Adriatico orientale alle prospettive future della convivenza nell’ambito dell’Unione Europea: questi i cardini del Seminario, le cui relazioni della mattina sono affidate a quattro prestigiosi docenti universitari.
Aprirà la giornata di studio il prof. Raoul Pupo con l’intervento Dal Trattato di Campoformio (1797) alla Grande Guerra; seguiranno il prof. Giuseppe Parlato su Dalla Grande Guerra al Trattato di pace del 1947; il prof. Roberto Spazzali su Le foibe e l’esodo giuliano-dalmata (1943-1954); il prof. Giuseppe de Vergottini su Le ragioni di una rimozione storica.
La sessione pomeridiana, moderata dal giornalista RAI Sergio Tazzer, vedrà avvicendarsi docenti indicati dalla FederEsuli provenienti da tutta Italia, esperti di didattica della storia e già impegnati da tempo nella divulgazione presso le scuole di ogni ordine e grado. Spetta a loro trasferire agli insegnanti le esperienze e gli strumenti utili a trasmettere ai giovani la conoscenza, corretta ed equilibrata, di quelle vicende rimaste in ombra per quasi sessant’anni, complici nel secondo dopoguerra ragioni di interesse nazionale, equilibri internazionali e distorsioni ideologiche.
Il Seminario, raccoglie tra l’altro la raccomandazione bipartisan della Camera dei Deputati del 18 febbraio scorso in ordine all’insegnamento, che impegna il Governo «ad incrementare le iniziative nelle scuole sul tema di cui in premessa, avviando anche dei corsi di formazione per docenti e studenti mediante seminari di studio a loro dedicati e affidati a docenti che ne garantiscano il carattere scientifico».