isuc1

22 ott – La realtà italiana d’oltre confine sbarca in Umbria

Gli Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, la Società di Studi Fiumani e l’ISUC (Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea): insieme per un ciclo d’incontri. Se ne è parlato recentemente ai vari appuntamenti – vedi la Bancarella e i Raduni dei Dalmati e dei Fiumani – ma la volontà di collaborazione con l’Umbria nasce tanto tempo fa dall’impegno di esuli eccellenti – Stelli, Papetti – che vivono in quella regione e che sono riusciti a trasformare le lezioni a scuola il 10 Febbraio, in un progetto organico.

Per alcune stagioni hanno raccontato l’esodo, la storia, la civiltà dell’Adriatico Orientale testimoniando esperienze di vita, poi è stato definito un programma 2010/2011 di tre incontri dedicati alla minoranza italiana in Istria e a Fiume.Il primo si svolgerà mercoledì 27 ottobre alle ore 17 con Furio Radin e Maurizio Tremul con i saluti del Presidente del Consiglio Regionale Eros Brega che appoggia l’iniziativa, del Presidente dell’ISUC Mario Tosti, del Vicedirettore USR Domenico Petruzzo.

Con i rappresentanti dell’Unione Italiana interverranno Amleto Ballarini, Presidente della Società Studi Fiumani, Dino Renato Nardelli della Sezione didattica Isuc anche responsabile del Progetto e Giovanni Stelli della Società di Studi Fiumani che affronterà il tema “Il dialogo tra esuli e rimasti: una necessità storica”.A Radin il compito di illustrare le prospettive future della Comunità italiana e a Tremul le motivazioni d’esistenza della Comunità e le ragioni della sua permanenza.

Il tutto all’interno del progetto denominato “Istria, Fiume e Dalmazia Laboratorio d’Europa – Progetto di educazione alla cittadinanza per docenti e studenti della scuola secondaria”.Tutto ebbe inizio nel 2006 quando venne varato il progetto "Istria Fiume Dalmazia laboratorio d'Europa" che ha già visto la realizzazione di tre moduli (uno per anno) dedicati rispettivamente alla storia, alla letteratura e all'arte delle nostre terre. Dei primi due moduli (storia e letteratura) sono stati pubblicati gli atti in un volume dell'Isuc curato dal prof. Nardelli e da Gianni Stelli con la prefazione di Raoul Pupo. Ma quale il significato del termine Laboratorio? Dall’idea di Stato (statica,  illuministica, fatta di confini, di "cose" fisiche) all'idea di civitas (aristotelica), in cui questa non rappresenta solo un luogo fisico ma luogo sovrageografico, mentale, nel quale intendere e condividere modi di vivere e relazioni, ovvero verso una “nuova” cittadinanza europea. Da qui la necessità di un’interpretazione geopolitica degli eventi, tenendo presenti le differenziazioni tra Istria, Fiume, Dalmazia e Zara in cui l’unicità della vicenda storica focalizza la necessità di procedere col massimo rispetto rifuggendo da generalizzazioni banalizzanti.

Al centro del progetto proposto è la realtà, ben poco conosciuta in Italia, della minoranza italiana che vive attualmente nelle repubbliche della Croazia e della Slovenia. Si tratta di una minoranza molto viva e dinamica – avvertono gli organizzatori dell’evento -, con una rappresentanza politica istituzionale nei parlamenti delle due repubbliche, una ricca articolazione associativa, una solida attività culturale, una presenza significativa nell’editoria e nei mezzi di comunicazione di massa e una rete di istituzioni scolastiche. La realtà di questa minoranza è tanto più significativa in quanto si tratta della comunità dei “rimasti” dopo la cesura costituita dal “lungo esodo” (per usare l’espressione di Raoul Pupo) avvenuto negli anni del secondo dopoguerra e soprattutto dopo il trattato di pace del 10 febbraio 1947.

(rtg su www.arcipelagoadriatico.it)

 

isuc2

 

 

 

 

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.