L’associazione non governativa “Labin Art Express” (L.A.E.) ha festeggiato il 20.esimo compleanno – ossia venti anni dalla prima performance “On the Road” tenutasi nel complesso minerario a Piedalbona e della nuova sede, oggi casa del Centro culturale “Lamparna”, all’epoca abbandonata – con un’installazione fotografica allestita al Museo civico di Albona.
All’inaugurazione è intervenuto innanzitutto il presidente dell’associazione, Dean Zahtila, che ha ricordato gli inizi dell’attività. “Vent’anni fa un gruppo di cittadini si era unito con un unico scopo, quello di proteggere e rivitalizzare a scopi culturali il patrimonio industriale dell’ex miniera. All’inizio ci consideravano un gruppo di persone strane – ha fatto notare Zahtila -, ma col tempo il progetto si è esteso, grazie anche ai nostri partner, non solo l’amministrazione locale e la Regione, ma pure lo Stato e l’Unione Europea, dalla quale abbiamo già avuto un sostegno finanziario per l’inizio della realizzazione della Città sotterranea. Ora si profila un altro importante appoggio quinquennale, che includerà diverse fasi, dallo sviluppo dell’idea fino alla realizzazione del progetto, in base al quale in un secondo tempo candideremo l’iniziativa ai fondi strutturali per la sua esecuzione. Tra due o tre anni – ha continuato Zahtila – dal luogo in cui si trova il pozzo minerario, in Piazzale, si potrà scendere a 150 metri di profondità, nelle gallerie dell’ex miniera. A quel punto la ‘missione sulla terra’ della L.A.E. sarà terminata; in seguito ci potrete incontrare solo sotto terra”, ha concluso Zahtila, invitando tutti ad augurare ‘buona fortuna’ (saluto tradizionale dei minatori) a tutti quelli che collaborano al progetto, ricordando, infine, due amici e colleghi scomparsi, Gracijano Kiršić e Krešimir Farkaš.
Sanja Švrljuga Milić ha presentato la mostra, che vede esposti i lavori di tre fotografi, l’austriaca Marianne Greber, il francese Matthias Olmeta e l’albonese Rajko Tasić, soffermandosi poi sulle iniziative culturali della L.A.E. nel corso dei due decenni. La Greber ha messo in rilievo nei suoi lavori l’espressività e l’aspetto psicologico, Tasić ha accentuato la bellezza scultorea e la costruzione della torre mineraria in Piazzale, a Piedalbona, che sembra acquisti ritmo e diventi “viva”. Olmeta ha proposto fotografie a cui hanno collaborato i membri del gruppo “Metal Guru”, Zahtila, Farkaš e Massimo Savić, che si basano su una tecnica fotografica ideata da lui stesso. Grazie a chiaroscuri e giochi di ombre e luci, si è messo l’accento sui tre protagonisti e la loro performance, presentando quest’ultima come “un’attività mistica, inusuale, interessante, irritante e provocante, tutto quello che, in effetti, è stata questi anni la L.A.E.”.
Ad inaugurare l’esposizione è stato il sindaco albonese, Tulio Demetlika, che ha rilevato il carattere innovativo dei membri dell’associazione, tipico degli albonesi. “Grazie alla L.A.E. e alla Regione, quest’anno abbiamo avuto le prime visite organizzate alle gallerie minerarie di Arsia e Albona, nell’ambito del progetto ‘Istria Inspirit’, che a giudizio degli operatori turistici coinvolti è risultato il più interessante fra tutte le nuove iniziative promosse ultimamente a livello regionale”, ha fatto notare Demetlika.
Alla mostra al Museo civico si è affiancata l’esposizione di Istvan Nemes, nella sede del Teatrino e nella chiesetta di Santo Stefano, che funge da galleria espositiva. L’artista ungherese si è presentato con un ciclo dedicato agli angeli. I festeggiamenti, che si sono svolti nell’ambito delle celebrazioni della Giornata della città di Albona, sono proseguiti in musica, sabato sera nel centro storico, con il cantante Marijan Ban e il suo gruppo “Diktatori”, il gruppo TBF, la band fiumana “One Possible Option” e il gruppo zagabrese “Sane”. Hanno contribuito al programma pure i Minicantanti della locale Comunità degli Italiani, diretti dalla maestra Sabrina Stemberga Vidak, il coro bambini “Mornica” con Aleksandra Korolija, l’Orchestra cittadina, diretta da Franko Ružić, e la klapa “Labin” con Petar Koroljević.
Tanja Škopac
“la Voce del Popolo” 21 agosto 2012
L’ex «Pozzo Littorio» di Arsia sovrastato, con l’avvento del regime jugoslavo, dall’insegna «Tito»