Si concluderà in pompa magna il 25 c.m. con un concerto d’arie operistiche, nella piazza adiacente la Chiesa di S. Biagio, la 63.ma edizione del Festival di Ragusa. L’evento finale della più prestigiosa ed internazionalmente nota manifestazione musicale croata – fondata dal grande Lovro von Matačić – vedrà sotto i riflettori il soprano albanese Inva Mula, attualmente uno dei nomi più richiesti dai palcoscenici lirici del globo, il baritono Leo Nucci, un artista che non ha bisogno di presentazioni, e la Filarmonica slovena ai cenni del Maestro Ivan Repušić, direttore artistico del segmento musicale del Festival di Ragusa.
Il programma, tutto imperniato sulle arie più celebri dell’opera lirica italiana dell’Ottocento, l’ouverture dai “Vespri siciliani”, arie dalla “Traviata”, dal “Nabucco, dal “Simon Boccanegra”; e quindi di Rossini l’Ouverture e arie dal “Barbiere di Siviglia”, di Puccini l’Intermezzo da “Manon Lescaut”, e ancora brani lirici di Umberto Giordano e Alfredo Catalani.
Inva Mula, attrice e soprano lirico leggero, ha interpretato con successo i ruoli principali nella “Traviata”, “I puritani”, “L’elisir d’amore”, “Lucia di Lammermoor”, “Rigoletto”, “Don Pasquale”, “Falstaff” e “Gianni Schicchi”. In Italia è spesso ospite della Scala e collabora con il M.o Riccardo Muti; prossimi impegni la vedranno a Montecarlo, Parigi, Bologna, Marsiglia e Bilbao.
Ricordiamo per sommi capi i momenti musicali salienti di questa edizione festivaliera, che nonostante la crisi ha ospitato nomi illustri. Alludiamo al grande direttore russo Dmitrij Kitajenko, che ha diretto il concerto sinfonico d’apertura con la Filarmonica di Zagabria, alla Freiburg Baroque Orchestra, diretta da Gottfried von der Goltz, che si è presentata con una serata tutta bachiana; all’“Orchestra barocca veneziana” con brani di Vivaldi e Albinoni (solista Giuliano Carmignola e direzione di Andrea Marcon); al “Nigel Kennedy Quintet”, al pianista Daniel Baremboin, al “Choir Of King’s College” di Cambridge, diretto da Stephen Cleobury. Insomma, nomi e complessi di risonanza internazionale che hanno ben onorato la reputazione del Festival dell’incantevole Ragusa.
Cornice della manifestazione, tutti pervasi dalla magica atmosfera della Serenissima, sono stati il Palazzo del Doge, Palazzo Sponza, la fortezza Revelin, le chiese barocche di S. Biagio e dei Domenicani e il Lazzaretto.
(fonte “la Voce del Popolo” 22 agosto 2012)
Un’immagine dal Festival (foto www.dubrovnik.org)