È dedicato a Pola, e al processo di smilitarizzazione del suo antico porto, il volume di una giovane ricercatrice, Ivana Venier, Il riuso delle aree militari dismesse: la questione di Pola. Quale ruolo per forme di pianificazione effimera?, recentemente edito da Franco Angeli (pp. 208, € 26,00).
«La città di Pola – si legge nella nota di presentazione del saggio – si sviluppa a partire dalla seconda metà dell’Ottocento come principale porto militare dell’impero asburgico. […]. Nonostante abbia contribuito fortemente allo sviluppo della città, la funzione militare oggigiorno viene però considerata come un ostacolo al progresso. A partire dagli anni Novanta, infatti, viene avviato un lento processo di smilitarizzazione della città, la quale si trova a dover affrontare una situazione complessa, caratterizzata da un’imponente presenza di aree militari – degradate e abbandonate – che incide inevitabilmente sulle politiche urbane e sulla vita degli abitanti. […]
A partire dal caso studio del processo di smilitarizzazione di Pola e dalle pratiche della popolazione e delle associazioni locali, questo testo tenta di esplorare la possibilità che le forme di pianificazione effimera, la complessità, l’improvvisazione e la sperimentazione entrino a far parte del contesto di piano.
Il volume è suddiviso in quattro Parti, la prima delle quali approfondisce le vicende di una città militare tra ascesa e declino, mentre le successive analizzano i comportamenti degli enti governativi e territoriali nel dibattito pubblico scaturito sui molti e controversi aspetti del recupero.
Ivana Venier è dottoranda in Pianificazione Territoriale e Politiche Pubbliche del Territorio presso l’Università Iuav di Venezia.
(fonte www.francoangeli.it 22 maggio 2012)
«Saluti da Pola», una cartolina austriaca del primo decennio del Novecento. Il saluto è in tedesco, ma il toponimo in italiano (foto www.deutsche-schutzgebiete.de)