di GIULIO GARAU su Il Piccolo del 20 agosto 2010
Una notizia ottima, la Croazia sta percorrendo la giusta strada verso l’Europa in materia giurisdizionale, è frutto della credibile politica estera che l’Italia ha adottato con continuità prima con l’ex ministro Massimo D’Alema ed ora con Franco Frattini. Abbondano i commenti positivi dai vertici dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), in molti si aspettavano la sentenza che era preannunciata. Ma allo stesso tempo, a parte qualche scetticismo, c’è la raccomandazione alla massima cautela. Bisogna leggere bene la sentenza, capire quali saranno le reali conseguenze pratiche, quali saranno le procedure di applicazione e se sarà necessario un incontro Italia-Croazia.
«Mi sembra una notizia molto buona, importante e positiva – commenta a caldo il presidente nazionale dell’Anvgd, Lucio Toth – la Croazia sta diventando uno stato di diritto, vengono a cadere i pregiudizi: un grande passo per l’entrata nella Ue. Dovremo capire ora però come i tribunali applicheranno questa sentenza che dovremo leggere a fondo con le motivazioni. Potrebbe anche essere estesa ad altri casi. Certo è un cambiamento di rotta importante: noi abbiamo sempre seguito i processi tra Pola e Fiume, qualche successo c’è stato. Ma non come in questo caso».
Soddisfazione, ma anche cautela. E l’atteggiamento del presidente triestino dell’Anvgd, Renzo Codarin. «Dialogo, grande lavoro e nessuna arroganza: la politica estera dell’Italia ha pagato e ha dato i suoi frutti – dice – le assicurazioni di impegno da parte del ministro Franco Frattini a Pola più di un anno fa hanno trovato conferma. Da parte croata è stata una scelta giurisdizionale in chiave europea. Se è tutto confermato è molto positivo, si sta andando nella giusta direzione. Ha avuto successo l’azione di equilibrio, senza prepotenza e arroganza, iniziata dall’ex ministro D’Alema e proseguita ora con Frattini. Credo davvero che la serietà paghi e l’Italia per la Croazia è diventata uno stato credibile. L’unico mio rammarico è che è passato molto tempo, forse troppo».
Sembra che ci sia anche la possibilità che i Luxardo rientrino in possesso dei loro beni industriali a Zara. Franco Luxardo non è raggiungibile, ma un parere un po’ scettico, arriva dal segretario generale dell’Anvgd (vicino ai Luxardo), Giorgio Varisco. «Aspettiamo di conoscere bene le conseguenze giuridiche della sentenza – spiega – soprattutto dal punto di vista del diritto internazionale e di sapere se sono previste delle procedure attuative».
Se l’aspettava questa sentenza il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota. Il suo è un commento positivo, ma invita alla cautela. «Due mesi fa ero stato ricevuto dal primo consigliere politico del presidente Ivo Josipovic – racconta – e avevo avuto sentore che la sentenza sarebbe arrivata a breve. Vedo positivamente questa notizia e bisogna capire ora come evolvono le cose. Ho più volte chiesto al ministro Frattini ma anche al suo vice Alfredo Mantica, non appena arriva la sentenza, di pensare a un accordo tra Italia e Croazia perché questi beni non siano alienati. È successo anche con la Slovenia tra il ’92 e il ’93. Molte proprietà sono in mano ai Comuni che potrebbero fare dei bandi per venderle ai privati per pochi soldi rendendole inaccessibili. Per questo ci deve essere un vertice bilaterale in cui si decide che i beni non possono essere venduti. Ma c’è anche un’altra possibilità. Che questa sentenza possa essere estesa ad altri 1400 beni di persone che non erano riuscite a fare domanda e su cui avevamo preparato un dossier».