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23gen12 – Arsia e Carbonia, una nascita comune

Carbonia ha una gemella in Istria: è Arsia, l’odierna Rasa. Entrambe sono città autarchiche fondate durante il Ventennio e devono la loro esistenza a Guido Segre e a Gustavo Pulitzer Finali. Il primo, ebreo torinese trapiantato a Trieste dopo la Grande Guerra, fu il grande imprenditore del carbone negli anni del regime, e portò in Sardegna l’esperienza accumulata nelle zone carbonifere dell’Istria. Il secondo fu autore con il suo studio dei piani regolatori di Arsia e di Carbonia. Come Carbonia, così anche Arsia fu costruita in tempi molto rapidi.

Nel giro di un anno e mezzo la città sorse dal nulla e fu inaugurata nel novembre 1937: la prima città mineraria costruita dal regime fascista. Carbonia sarebbe seguita di lì a poco: il progetto delle due città è più o meno lo stesso, in linea con gli ideali autarchici del tempo e con il principio del risparmio. «Questi due centri abitati di fondazione autarchica e fascista, Arsia e Carbonia – spiega il presidente dell’associazione culturale di Carbonia “La Lampada – Sa Làntia” Mauro Pistis -, hanno similitudini urbanistiche e architettoniche per il semplice fatto che gli stessi urbanisti e architetti (Gustavo Pulitzer-Finali ed Eugenio Montuori) e lo stesso artista (lo scultore Marcello Mascherini) collaborarono con l’Azienda Carboni Italiani». Così, ad esempio, il Palazzo Ceva di Carbonia si ritrova identico a Piedalbona (già Pozzo Littorio d’Arsia, in croato Podlabin), denominato Casa Ceva (Ce.Va. sono le iniziali di Ceppi e Varsi, due tecnici collaboratori dell’architetto Eugenio Montuori). «Infatti l’A.Ca.I. usava gli stessi progetti e la stessa organizzazione del lavoro prima in un bacino carbonifero e poi nell’altro – conferma Pistis – per risparmiare sulle spese».

 

Anche l’emblema civico di Carbonia è uguale a quello di Arsia, perché entrambi gli stemmi hanno al centro come simbolo la lampada del minatore, disegnata in un concorso di artisti bandito dall’A.Ca.I. Come detto, il legame si espande a Pozzo Littorio d’Arsia, altra località mineraria inaugurata nel 1942 vicino ad Albona: «Nell’Archivio storico comunale carboniense esistono tre progetti sulla sistemazione della piazza centrale di Pozzo Littorio d’Arsia, oggi Trg Labinski Rudara che significa “Piazza dei Minatori Albonesi”, corrispondente alla nostra piazza Iglesias di Carbonia». Il legame fra i bacini minerari di Istria e Sardegna si estese a scambi di lavoratori: durante la guerra, quando la Sardegna fu isolata dal Continente, il carbone del Sulcis non poté arrivare in Italia e gruppi dei minatori più esperti furono portati in Istria vivendo i drammi del confine orientale e le Foibe.

 

(fonte “Il Piccolo” 23 gennaio 2012)

 

Arsia, la piazza con la Chiesa di Santa Barbara in un’immagine del 1944 (foto www.beute.narod.ru)

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