È lite nelle fila della destra di Lamezia Terme, tra Fiamma Tricolore e l’associazione «Il Cerchio e la Croce» circa la primogenitura della proposta di intitolare ai Martiri delle Foibe una via della città. In una nota apparsa il 20 ottobre sui siti di informazione locali, «Il Cerchio e la Croce» definisce «falso e pretestuoso» quanto affermato dal segretario della Fiamma, Giaimo, nell’intento di «”mettere il cappello” su una iniziativa altrui», come scrive Marco Cristiano, esponente dell’associazione che avrebbe, a quanto questi dichiara, promosso una precedente azione pubblica mediante raccolta di firme.
«Un gesto vile – scrive ancora Critiano del «Cerchio e la Croce» –, [che ] denota lo spessore politico di chi gestisce un partito che nei fatti a Lamezia non esiste, e diventa ridicolo allorquando si ringraziano figure come Vitale o il sindaco Speranza che, per chi è ha vissuto i fatti, sa che promisero l’intitolazione entro la fine della prima legislatura, quindi non un merito per la Giunta di sinistra a cui plaude Giaimo, ma solo un dovere arrivato con 3 anni di ritardo».
Chiamato in causa, il sindaco Gianni Speranza ha diramato un comunicato nel quale si legge che «l’intitolazione di vie e piazze è notoriamente attività riservata al Comune e, nello specifico, all’organo esecutivo, la giunta comunale, che ha deliberato già da tempo di intitolare una via della città ai “Martiri delle Foibe”. Pertanto la cerimonia inaugurale è riservata all’Amministrazione comunale, che, nel giorno che riterrà opportuno fissare, la renderà pubblica.
Successivamente all’inaugurazione pubblica da parte dell’Amministrazione comunale, ogni cittadino o associazione sarà libero di esprimere il proprio intendimento con manifestazioni più o meno pubbliche».
(fonte www.lameziatermenews.it 20 ottobre 2012)
Una parziale veduta dell’abitato di Lamezia Terme