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24 ago – Lutto a Capodistria per la scomparsa di Lino Cernaz

Lutto tra gli italiani residenti a Capodistria per l’improvvisa scomparsa del presidente del sodalizio “Santorio Santorio” di Capodistria, Lino Cernaz, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato. Nato nel 1940 a Capodistria, prima dell’impegno a tempo pieno in seno alla Comunità degli Italiani, della quale era a capo per il secondo mandato consecutivo, dopo essere stato eletto a più riprese nel Consiglio direttivo, ha lavorato in qualità di tecnico audio negli studi di Radio Capodistria, dove ha maturato la pensione.

“Si tratta di un profondo dolore e di una grave perdita per tutto il mondo minoritario”, afferma Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, nonché membro del direttivo della CI capodistriana. “Un aspetto che mi piace ricordare di Lino è il suo attaccamento alle radici, all’identità italiana di quest’area e il grande impegno per promuovere alcune tradizioni importanti”, prosegue Tremul, che ricorda anche l’attaccamento alla fede dello scomparso presidente. “Rimane impresso il peso che ha sempre dato all’identità cattolica degli italiani rimasti, identità per la quale ha spesso quasi lottato con la Chiesa, acciocché l’italianità e il bilinguismo venissero rispettati pure nelle pratiche ecclesiastiche”. “E poi – aggiunge Tremul –, quel suo volere essere alla pari con tutti quanti, stando vicino alla sua gente, la sua semplicità, la schiettezza e la genuinità sono doti che non potremo dimenticare. Non ha mai voluto essere in prima fila, per lui era più importante la Comunità come insieme, con tutte le persone che la compongono. Non ha nemmeno mai nascosto di non essere un grande oratore, ma la sua semplicità ed il sentimento che lo animava nei confronti dell’italianità rimarranno ricordi indelebili”.

Regna incredulità e mestizia per l’improvvisa scomparsa di Lino Cernaz, che nell’immaginario collettivo resterà sempre “in Circolo”, con il suo sorriso bonario e la voglia di fare. Il pensiero conclusivo di Tremul va alla famiglia, con le più profonde condoglianze e il ricordo affettuoso di un presidente, meritevole anche della rinascita della Comunità degli Italiani capodistriana.

Sentimenti condivisi anche da Mario Steffè, coordinatore culturale del sodalizio. “È stato fautore del rilancio della Messa della Semedella e dei festeggiamenti di San Nazario, partendo dai sui ricordi di bambino, organizzandoli con una chiave di lettura più attuale, che rimarca lo spiccato volontariato di Cernaz. Quel suo andare di cuore, ha fatto convogliare le persone attorno ad un progetto”. Importante il suo apporto anche per l’attività sportiva del sodalizio, con il suo grande amore per il ciclismo, legato agli anni giovanili, quando lo sport era molto in voga nella zona, il che è risultato nella fondazione della sezione sportiva. “Indipendentemente dalla ragione della riunione, per lui il ritrovarsi ha sempre avuto un grande valore, per poter condividere dei sentimenti comuni e per avvicinare le nostre genti”, continua ancora Steffè, ricordando le serate sociali e le numerose gite in Istria organizzate e volute dal presidente, attraverso le quali non pochi soci della “Santorio” hanno ritrovato dei punti di aggregazione, riscoprendo tanti piccoli aspetti della vita comunitaria, che hanno parecchia valenza nell’insieme. “È stato sempre grazie a Lino, che ho fatto i miei primi passi a livello istituzionale in seno alla Comunità degli Italiani – ricorda ancora Steffè –, essendomi candidato nel 1993 nella lista ‘La Porporela’ su suo invito. E con essa vi è stato il rilancio del sodalizio, con nuove attività, toccando anche argomenti fino ad allora quasi tabù, come la religione, le tradizioni e i contatti con gli esuli”.

(jb su La Voce del Popolo del 24 agosto 2009)

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