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24 feb – Udine: un passo avanti e due indietro

(ANSA) – UDINE, 23 FEB – Il sindaco di Udine, Furio Honsell, e la giunta comunale hanno invitato la Commissione Toponomastica a individuare, nel territorio cittadino, un'area o una strada da dedicare al riconoscimento dei drammi e dei crimini subiti nel '900 dalle popolazioni istriane, fiumane e dalmate nello spirito della Giornata del Ricordo, come richiesto dall'Associazione istriani e dalmati. "Inoltre la giunta – ha detto il sindaco – si è impegnata a collaborare con la presidenza della Commissione Cultura per la promozione di un convegno che tratti l'argomento scientificamente e a promuovere, anche con risorse proprie, in particolare nelle scuole cittadine, la pubblicazione e la diffusione del rapporto della Commissione mista storico culturale Italo Slovena del 2001". "E' una decisione che dimostra in maniera inequivocabile quanto la vicenda sia stata strumentalizzata dall'opposizione – ha detto il sindaco -. Questa delibera approvata all'unanimità dimostra inoltre senza ombra di dubbio sia che io non ho mai fatto nessun passo indietro su quanto detto lo scorso 10 febbraio al Giorno del Ricordo sia che l'esecutivo e la maggioranza non sono divise su questo tema. Quello che è successo in consiglio comunale è stato soltanto l'ennesimo tranello in cui il centrodestra ha tentato di far cadere questa amministrazione", ha concluso Honsell. (ANSA).

Fin qui le notizie d'agenzia. Sottolineiamo come la Giunta del Comune di Udine si farà carico di diffondere nelle scuole un documento… che lo Stato italiano non ha mai riconosciuto. Se un passo avanti è stato la volontà di inserire la vicenda giuliano-dalmata nella toponomastica cittadina (e non osiamo immaginare cosa succederà quando sarà decisa la precisa dicitura), due passi indietro sono l'approccio divulgativo, che nessun comune italiano ha azzardato.

Ci sono ad Udine i testimoni diretti, pubblicazioni sui campi profughi, associazioni degli Esuli, filmati con i racconti dell'esodo. Ma niente: andiamo a buttare soldi pubblici per stampare tante copie di un documento che formalmente non esiste.

Probabilmente è questo il vero tranello di tutta la vicenda.

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