La Presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, ha annunciato oggi l’ormai prossima inaugurazione del Monumento dell’Esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, prevista per domenica 26 settembre, alle ore 17.00.
L’opera – segno tangibile della sofferta vicenda dell’esodo, che al termine del secondo conflitto mondiale ha coinvolto le popolazioni italiane delle terre dell’Adriatico orientale – sorgerà nel luogo simbolo del transito verso l’Italia di migliaia di famiglie istriane, fiumane e dalmate, nel Comune di Muggia in corrispondenza della rotatoria di innesto della nuova Strada Provinciale n. 15 “delle Noghere” con la strada statale n. 15 “Flavia”, proprio nell’area effettivamente percorsa dalle popolazioni italiane durante l’esodo dalle terredell’Adriatico orientale.
“Sono convinta che tra i compiti di chi è chiamato a governare una comunità – ha detto Maria Teresa Bassa Poropat – c’è anche il dovere di ricordare la storia, la cultura, i valori collettivi nei quali la società si riconosce e sui quali fonda la sua consapevolezza di civile aggregazione. Il Monumento in memoria dell’Esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, che oggi inauguriamo, testimonia un dramma che è parte integrante, essenza della storia di questo territorio. E’ un tributo, seppure simbolico, alla memoria collettiva, e allo stesso tempo un monito e un insegnamento per le nuove generazioni. Proprio nel luogo in cui sorgerà l’opera architettonica sono transitati tra il 1944 e la fine degli anni Cinquanta almeno più di duecentocinquantamila italiani, “un intero popolo – come ha scritto il professor Pupo – con le sue articolazioni sociali, le sue tradizioni, i suoi affetti”,costretto a fuggire dalla violenza del totalitarismo, ad abbandonare le terre dell’Adriatico e a mettersi in viaggio verso un futuro incerto”.
Il progettista, Luca Valerio Lonardo, ha scelto di rappresentare simbolicamente l’evento attraverso l’elemento volumetrico della ruota, citazione dei carri di un tempo e, al tempo stesso, oggetto mobile, che tende lontano, proiettandosi nel domani. “Le ruote di questo monumento tracciano idealmente i solchi profondi di questo esilio, come fossero ferite – ha commentato Maria Teresa Bassa Poropat – sono vie che si separano e conducono nel mondo, lasciando dietro di sé quell’unica comune lesione che li divide dal passato della loro terra e nel contempo li affratella in un unico popolo”.
Il monumento è stato realizzato con la collaborazione dell’Associazione delle Comunità istriane, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato provinciale di Trieste, dell’Istituto regionale per la Cultura Istriano-Fiumano-Dalmata e dell’Unione degli Istriani, in sinergia con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, della Regione Friuli Venezia Giulia (Direzione Centrale Pianificazione
Territoriale, Autonomie Locali e Sicurezza – Servizio Tutela Beni paesaggistici) del Comune di Muggia e dell’Università di Trieste.
(il Monumento in fase di posa vicino a Rabuiese – foto CDM)