Cari Amici,
scrivo queste righe prima di andare a trovare la mia nonna Viarda Pulin, in casa di riposo.
Purtoppo da diversi mesi oramai, non è più quella di prima, sposata e vedova di nonno Albino Cvetnich Margarit, calciatore della Fiumana ai tempi d’oro.
Non so se le racconterò appieno l’esperienza appena conclusa o le dirò solamente che ho giocato una partita di calcio con la maglia che vestiva suo marito all’incirca 70 anni fa.
Sapete, ogni volta che vado a trovarla, non troppo spesso ahimè, ha sempre qualcosa da raccontarmi.
I nostri “veci” hanno un bagaglio di esperienza e sofferenza vissute sulla loro pelle che nemmeno ce le immaginiamo, dobbiamo ascoltarli, imparare e fare tesoro dei loro racconti.
Beh, tornando a noi, che dire dei tre giorni appena trascorsi a Roma… Semplicemente unici!
Ho avuto modo di conoscere tantissime persone, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, ognuno con le sue motivazioni, uniti tutti quanti però da un entusiasmo ed una forza senza precedenti.
Sarà per questo che sin da subito mi sono sentito tra amici ed è per questo che voglio ringraziarvi uno ad uno, per l’affetto, la simpatia, la gentilezza, la sportività, e tutto quello che avete dimostrato nei confronti di persone mai viste ne conosciute prima.
Quello che mi preme sottolineare, perchè credo sia di fondamentale importanza, è che lo stesso entusiasmo, la stessa forza, gli stessi valori con i quali abbiamo affrontato quei tre meravigliosi giorni insieme, dovremo portarceli dentro da oggi in avanti, affinchè venga trasmesso alle nostre generazioni future lo stesso bagaglio di conoscenze che i nostri padri, i nostri nonni hanno vissuto e ci hanno raccontato, per fare in modo che la tragedia che ha colpito le nostre famiglie, rimanga nella memoria di quei pochi italiani che già conoscono la nostra storia ma soprattutto per far conoscere questa brutta storia a chi purtroppo, di noi, ancora non sa nulla.
Con affetto,
Marco Cvetnich Margarit, 28 anni, da Torino, U.S. Fiumana, originario di Fiume, difensore