Ecco l'articolo apparso a pagina 17 del periodico dell'Unione degli Istriani (marzo-aprile 2009). Segue una nota della Sede nazionale ANVGD e una della Segreteria nazionale ANVGD.
I PROBLEMI DEGLI ALTRI: L'ANVGD AL COLLASSO
Peggiora la gravissima crisi interna dell'associazione, annullata nella schiacciante oligarchia di un triumvirato d'altri tempi.
Su queste pagine avevamo già denunciato, a seguito di oltre un centinaio di richieste di intervento pervenuteci da altrettanti associati dell'ANVGD residenti in Italia ed all'estero, la cattiva gestione dell'associazione da parte dei vertici costituiti da un gruppuscolo di persone, da anni inamovibili dalle poltrone di comando anche della decomposta Federazione. Rispetto ad alcuni mesi fa le cose sono davvero peggiorate, a tal punto che alcuni comitati sono stati pesantemente minacciati dalla presidenza nazionale soltanto per aver osato contraddire e criticare progettualità e sistemi di conduzione propri di apparati totalitari di staliniana memoria.
E' successo così che in Piemonte diversi dirigenti sono stati accusati di voler prevaricare le regole, con lo scopo di primeggiare in efficacia, e quindi in risultati che a Roma non si erano mai visti; ma è capitato anche che in Lombardia i dirigenti dei Comitati, uomini integerrimi di indiscussa serietà e correttezza, come ad esempio Luciano Rubessa, siano riusciti ad ottenere una legge regionale specifica per il sostegno finanziario delle attività associative. Finalizzata l'erogazione dei fondi, la sede centrale dell'ANVGD nelle persone dei noti triumviri, con metodi da "pizzinari" che sembrano ricordare le più efferate associazioni a delinquere di stampo camorrista, ha tempestivamente scippato i danari alle strutture periferiche rubando ai poveri per dare ai ricchi.
Ciò ha portato ad un'ondata di indignazione tra gli esuli che compongono la base associativa e ad alcune eccellenti dimissioni di dirigenti dell'ANVGD stessa, ai vari livelli locali e regionali. La gestione personalistica ed interessata a suo tempo denunciata dall'Unione degli Istriani in seno alla Federazione degli Esuli ha così trovato, qualora qualcuno ne avesse avuto ancora bisogno, una ulteriore cartina di tornasole.
Ma ciò che emerge da questa vergognosa situazione è l'assoluta diversità di operare nell'ambito di queste associazioni: c'è chi lavora assiduamente per lenire e, laddove possibile risolvere difficoltà e problemi, e c'è invece chi lavora assiduamente per eliminare ogni potenziale concorrente, anche in casa propria, pur di continuare in assolo a contare i denari propri e quelli sottratti agli altri.
Di seguito pubblichiamo la lettera di dimissioni di Piero Tarticchio dalla carica di presidente del Comitato di Milano dell'ANVGD ed alcuni commenti di altri dirigenti, disponibili anche su internet. Considerando la necessità di informare tutti gli esuli di quello che accade nel nostro mondo, a quindi anche coloro che tramite l'abbonamento a Difesa Adriatica nulla di tutto ciò potranno leggere, crediamo di portare un ulteriore contributo di onestà, correttezza, trasparenza, legalità, rettitudine ed integrità, a favore di tutti noi, che di disgrazie e di tragedie causateci dagli altri ne abbiamo a sufficienza e non ne vogliamo da taluni autoproclamatisi nostri "rappresentanti".
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NOTA DELLA SEDE NAZIONALE ANVGD
L’Unione degli Istriani, che da lungo tempo ha dichiarato aperte le ostilità senza risparmio di colpi nei confronti dell’ANVGD e della Federazione delle Associazioni, ha trovato nella coltura dell’intolleranza e delle offese personali lo strumento più penoso della sua inettitudine. Tale è la sua inettitudine, da dover inaugurare sul suo periodico una rubrica dedicata a «I problemi degli altri», concepita esclusivamente per denigrare l’ANVGD, i suoi dirigenti legittimamente eletti, le sue rappresentanze e, per evidente assimilazione, i suoi associati.
Il testo dell’intervento dell’Unione degli Istriani apparso sull’ultimo numero del suo periodico, datato marzo-aprile 2009, testimonia egregiamente quanto il livore accumulato abbia ormai oltrepassato il livello di guardia: quel livello che nelle persone equilibrate è regolato dalla percezione della misura, dai limiti imposti dalla civile convivenza e dalla credibilità dei comportamenti. Il tono e i contenuti di questo –come di altri interventi ai quali l’Unione degli Istriani ha consegnato da tempo tutta la sua ragione d’essere– supera ogni limite di decenza.
Il linguaggio usato, in questa circostanza come in tante altre, ha una matrice ben nota. Il linguaggio svela il pensiero, la formazione e l’etica del pensiero. Vediamo bene, in questo ennesimo intervento dell’Unione degli Istriani, qual è questo pensiero, a quali fonti attinge la penna.
Il giornale dell’Unione degli Istriani si arroga il diritto di denunciare “la cattiva gestione dell’associazione”, parlando di “Comitati pesantemente minacciati”, di “dirigenti accusati”, di “metodi da pizzinari che sembrano ricordare le più efferate associazioni a delinquere di stampo camorrista”, di “danari scippati alle strutture periferiche rubando ai poveri per dare ai ricchi”. E questo bell’esempio di associazione consorella, che siede allo stesso tavolo per gli stessi diritti degli Esuli, ha il coraggio di affermare che quello suo è un “ulteriore contributo di onestà, correttezza, trasparenza, legalità, rettitudine ed integrità”. Ma fosse il cielo! Sono -queste- parole che l’estensore evidentemente poco conosce se le usa così a sproposito.
Sono accuse –palesemente false- basate su falsi dati, su false ricostruzioni dei fatti, su false notizie. Falsa è anche l’idea di far passare il concetto che la Sede nazionale dell’ANVGD si sia appropriata di fondi non propri o provenienti da fondi regionali o locali. Nulla di più lontano dalla realtà.
Per quanto riguarda “Difesa Adriatica”, che svolge –come attestato dai suoi abbonati, questi sì numericamente verificabili– un ruolo informativo e connettivo di primaria rilevanza grazie alla linea seguita e ai suoi volenterosi collaboratori, la denigrazione dell’associazione triestina ci lusinga: ci sentiremmo in grave imbarazzo se ce ne venisse una qualche attestazione diversa. Nulla condividiamo con la deriva così evidente dell’Unione e la lettura del suo testo ci trasmette intera la povertà intellettuale della sua ispirazione e la gravità cui è arrivata l’acredine così sterilmente coltivata. Queste sì, povertà e acredine, trasparenti, evidenti e profondamente penose per chi ne ha fatto uno strumento di lotta inconsulta, di sopravvivenza stentorea, di misera gratificazione.
A quale unità del mondo degli Esuli l’Unione degli Istriani si richiama con questo disprezzo riservato ad un’associazione consorella?
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NOTA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE ANVGD
In riferimento a quanto pubblicato sul numero di marzo-aprile del periodico Unione degli Istriani, la Segreteria nazionale precisa che:
– questa Segreteria non ha alcun riscontro sul “centinaio di richieste di intervento” che sarebbero pervenute all’Unione degli Istriani;
– nella documentazione presente agli atti, a questa Segreteria non risulta alcuna missiva di minaccia della Presidenza nazionale a rappresentanze o dirigenti dell'Associazione;
– agli atti non risulta a questa Segreteria che alcun dirigente del Piemonte sia stato accusato per l’efficacia raggiunta nella sua attività;
– agli atti di questa Segreteria risulta che la legge regionale lombarda per il finanziamento delle attività culturali legate alla nostra storia, sia stata emanata con il concorso di più dirigenti dell’ANVGD e il sostegno della Presidenza nazionale;
– non risulta a questa Segreteria che fondi provenienti dalla legge regionale lombarda siano destinati alla Sede nazionale ANVGD;
– in base alla copiosa corrispondenza che giunge quotidianamente alla Sede nazionale ANVGD, non risulta alcuna "ondata di indignazione fra gli Esuli";
– negli ultimi 12 mesi, a questa Segreteria risultano presentate unicamente la dimissioni di un Consigliere nazionale (su 31 eletti) e di un presidente di Comitato (su 40 attivi);
– non risulta a questa Segreteria che la cassa della Sede nazionale detenga "denari sottratti ad altri";
– non risulta a questa Segreteria che i dirigenti ANVGD siano “autoproclamati”, ma i dati di tutte le cariche associative sono corredati da risultati elettorali che partono dalla base degli associati (assemblee provinciali), dalle votazioni per le elezioni delle Consulte regionali, dal Congresso nazionale al quale hanno diritto di voto tutti i Comitati provinciali, nessuno escluso.