Cambiano i pedaggi autostradali in Slovenia. La lettera di messa in mora inviata dall’Unione europea a Lubiana nell’ottobre scorso, primo passo del procedimento di infrazione, ha dunque sortito i suoi effetti. Ma a leggere le decisioni prese ieri dal governo sloveno, che ora dovranno passare al vaglio del Parlamento, si resta alquanto perplessi. Lubiana, infatti, introduce il bollino autostradale (entrato già nel gergo collettivo come «vignetta») valevole per sette giorni al prezzo di 15 euro. Il tutto dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 1° luglio. Viene così soddisfatta una delle principali obiezioni sollevate da Bruxelles sul provvedimento varato il 1° luglio del 2008 dal governo guidato da Janez Jansa (centrodestra). Ma non finisce qui. L’esecutvio, infatti, ha abolito le «vignette» semestrali (35 euro) e ha aumentato quelle annuali da 55 a 95 euro, sfiorando quindi un incremento del 100%. «Il governo – è il primo commento del ministro dei Trasporti, Patrick Vlacic – ha preso una decisione dettata da motivazioni economiche».
PERCHÉ. Il ministro ha altresì sottolineato che con questa decisione la Slovenia si allinea con quelle che erano state le richieste dell’Unione europea e si attende, dunque, anche l’immediato sblocco dei finanziamenti comuntari per il completamento di alcuni tratti autostradali nazionali. «Questo delle ”vignette” – ha poi polemizzato Vlacic – è un regalo del precedente governo che noi ci siamo trovati a gestire. Un regalo che ha fin qui bloccato finanziamenti pari a 38 milioni euro per l’ultimazione del tratto autostradale Slivnica-Drazenci (area tra Maribor e Ptuj ndr.) e ha congelato ulteriori aiuti nello stesso settore da parte di Bruxelles».
I COSTI. Secondo le molte simulazioni che sono state effettuate da un’apposita commissione interministeriale, l’operazione costerà qualche cosa come 11 milioni di euro di perdita alla Dars, la società che gestisce le autostrade slovene. «Ma anche le tariffe precedenti – ha precisato il ministro – portavano nelle casse del gestore autostradale guadagni minori rispetto alla tradizionale riscossione dei pedaggi». Vlacic ha considerato la scelta fatta dal governo come quella «ottimale» e ha ribadito, a fronte di questa riforma l’inutilità delle «vignette» semestrali. Inoltre Lubiana pensa anche di aumentare i pedaggi per i mezzi pesanti ma a fronte di una diminuzione dei dazi. «Un aiuto di Stato quest’ultimo – ha specificato Vlacic – permesso dall’Unione europea con cui dovremo comunque avviare un confronto».
TURISTI. Sta di fatto che la decisione del governo sloveno, al di là delle dichiarazioni del ministro dei Trasporti Vlacic lascia alquanto perplessi. Se un turista gira in Slovenia, ma anche tra Slovenia e Croazia, per 20 giorni deve comperare due bollini sborsando così 30 euro. Se si considera che l’abbonamento semestrale (ora abolito) costava 35 euro non ci sembra che la Dars (società gestrice delle autostrade) subisca perdite colossali. Anzi. Aumentando la vendita dei bollini settimanali andrà a guadagnare sicuramente di più rispetto a quelli semestrali.
MAZZATA. A essere insoddisfatti della decisione del governo saranno sicuramente gli automobilisti sloveni che si ritrovano di fronte a un aumento di quasi il 100% della tariffa annuale. Malumore a cui andrà a sommarsi anche quello di molti lavoratori transfrontalieri (vuoi sloveni ma anche italiani) e di tutti quelli che abitando a Trieste e dintorni e che comunque mantengono legami di parentela o amicizia in Slovenia.
MINORANZA. E qui merita un discorso a parte la minoranza italiana in Istria che, divisa tra Croazia e Slovenia, per muoversi dovrà inevitabilmente pagare la nuova tariffa autostradale slovena. L’idea dell’onorevole Battelli di liberalizzare il traffico sull’autostrada del Litorale è rimasta lettera morta. Ma, forse qui, anche l’Italia dovrebbe far sentire la sua voce a Bruxelles.
(Mauro Manzin su Il Piccolo del 27 marzo 2009)