Slitta ancora una volta la visita in Friuli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato, atteso a Udine, Gemona e Faedis per il 9, 10 e 11 maggio, ha infatti rimandato il viaggio al 29 e 30 maggio. Nessun problema di natura istituzionale o politica, ma semplicemente organizzativa: troppo fitta, a inizio mese, l’agenda del Presidente per riuscire a dedicarsi a una visita che avrà il suo culmine a Porzûs e che si prospetta impegnativa, anche sotto il profilo fisico. La conferma arriva dalla Prefettura di Udine, che riferisce di aver ricevuto in queste ore dal Quirinale la comunicazione del rinvio dell’importante appuntamento istituzionale.
Il programma, come confermato dalla Prefettura udinese, dovrebbe rimanere invariato, anche se il tempo a disposizione di Napolitano potrebbe essere ridotto rispetto ai piani iniziali. Il programma, fino a ieri, prevedeva infatti l’arrivo del Presidente il 9 maggio, due notti consecutive nel Palazzo del Governo, ospite del Prefetto Ivo Salemme, e il volo di rientro a Roma venerdì 11. Tre giorni, dunque, mentre ora si parla di due sole giornate. Ciò significa che il Capo dello Stato potrebbe limitarsi a una sola notte a Udine, anche se le conferme ufficiali su questo non ci sono.
Nello specifico, c’è la possibilità che Napolitano arrivi in regione già il 28 maggio in serata: in questo caso il tempo a disposizione per la visita sarebbe praticamente identico a quello già previsto. Visita che si prospetta, appunto, molto intensa. La più alta carica dello Stato dovrebbe toccare varie tappe, prima l’Università di Udine, poi Gemona e Porzûs e, il giorno seguente, Pordenone. Questa è la seconda volta che la visita di Napolitano slitta in avanti. La prima, fissata il 6 maggio, era stata rinviata perché il protocollo del Quirinale prevede che il Capo dello Stato non si rechi in visita nei Comuni in cui si vota (il 6 e 7 maggio si terranno le amministrative). Posticipato quindi al 9, 10 e 11 maggio, il viaggio in Friuli è stato spostato ancora una volta, a fine mese.
(fonte “Il Piccolo” 27 aprile 2012)