ANVGD_cover-post-no-img

Sindaco di Alba su Giardino Vittime delle Foibe (targatocn.it 27apr)

L’intitolazione di due giardini alle “Vittime dei campi di sterminio” ed alle “Vittime delle foibe” ha suscitato alcune (sporadiche per la verità) reazioni negative. Francamente non le comprendo. Ė evidente a chiunque osservi le cose con onestà come una delle linee portanti del messaggio che questa Amministrazione trasmette ai cittadini sia costantemente stata la valorizzazione della Resistenza e quella della Costituzione come frutto più maturo della Resistenza stessa.
Volerci quindi accusare di cripto-revisionismo mi pare del tutto paradossale ed inaccettabile. In più occasioni ogni anno abbiamo celebrato la memoria della Resistenza e dei suoi uomini, cercando di coinvolgere ogni categoria di cittadini. Abbiamo onorato la memoria di chi è stato calpestato dalla barbarie razzista dei campi di sterminio.
Ancora lo scorso 24 aprile, nel quadro di un programma di ristrutturazione di tutte le lapidi commemoranti i partigiani uccisi in città, abbiamo scoperto il nuovo monumento a ricordo di cinque patrioti fucilati lungo il muro esterno del vecchio cimitero. Sappiamo quindi molto bene che non si può confondere chi ha combattuto ed è morto per ridarci libertà e democrazia con chi lo ha fatto al servizio di regimi che avevano cancellato la libertà e la dignità di uomini e donne.
Proprio la netta coscienza di questo giudizio storico che non tratta tutti allo stesso modo ci impone di dare onore e giusto ricordo anche a chi è caduto vittima di odi razziali o ideologici e di spettri nazionalistici. Per questo motivo abbiamo accolto la proposta (che è anche sancita da leggi dello Stato) di intitolare un luogo della città alle “Vittime delle foibe”.
La maggioranza di quelle persone ha subito un tragico destino solo perché (sia pure forse in modi sbagliati) voleva salvaguardare la propria identità di italiani nelle terre in cui era nato e sempre vissuto. Altre, poi, che avevano combattuto nelle formazioni partigiane sono state uccise per il semplice fatto di non condividere le idee politiche brandite dalle formazioni titine.
Pertanto, a me basta sapere di aver agito in retta coscienza, guardando al passato della nostra nazione senza indossare gli occhiali deformanti dell’ideologia e senza pregiudiziali di alcun genere. E mi conforta sentire attorno a queste scelte il consenso amplissimo della cittadinanza.

Maurizio Marello
Sindaco di Alba

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.