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28 feb – ANPI Trieste: sì a Toth e 13 luglio, no a Unione Istriani

da Il Piccolo del 28 febbraio 2011 

«Viva l'Anpi, viva la Resistenza». Si è concluso così il XII Congresso provinciale di Trieste dell'Associazione nazionale partigiani italiani. Sul palco si legge "riaffermiamo i valori della Resistenza", perché resistere non invecchia. In sala i volti di chi ha combattuto per la giustizia e la libertà, i giovani e meno giovani associati, i "compagni" e le "compagne" di Udine, della Slovenia e della Croazia. Gli ospiti istituzionali ci sono quasi tutti, tranne una sedia vuota quella riservata al Comune di Trieste. Dal palco la presidente uscente Stanka Hrovatin racconta: «Se noi siamo qui oggi è solo grazie al sacrificio di uomini e donne che seppero dire no al fascismo e al nazismo, che seppero combattere e morire per cacciare l'invasore e per restituire al Paese la libertà e dignità».

Oggi l'Anpi per continuare a perseguire i valori di libertà e democrazia ha inaugurato in tutta Italia "una nuova stagione": l'apertura alle nuove generazioni che si confronteranno al Congresso nazionale a Torino il prossimo mese. «Nel 2006 l'Anpi nazionale ha deciso di aprire le porte ai giovani, a tutti coloro che per ragioni di età – ha detto la presidente – non hanno potuto partecipare alla Lotta alla di Liberazione. Il nostro Paese sta attraversando una grave situazione di degrado politico, economico e morale che ha le origini nella mancanza di valori etici e di regole civili. L'assise di oggi (ieri ndr.) non rappresenta solo una scadenza statutaria, ma è chiamata ad inaugurare la "nuova stagione dell'Anpi" per poter diventare più incisiva nella sua funzione di tutela e salvaguardia e attuazione dei valori della Lotta di Liberazione e della Resistenza, valori fondanti della nostra Costituzione». Condivisione per far sentire la forza di un soggetto politico, come lo ha definito la presidente Hrovatin «che vuole essere coscienza critica della società. In questo momento in Italia bisogna lottare per la democrazia, per il rispetto della nostra Costituzione».

Dure critiche sono state rivolte a chi persegue quel revisionismo storico che cerca di trasformare le vittime in carnefici: «Due anni fa l'Anpi ha salutato l'incontro pubblico tra l'onorevole Lucio Toth e il senatore Milos Budin. Ha apprezzato il concerto a luglio in piazza Unità con i presidenti italiano, croato e sloveno. Impossibile invece il dialogo con l'Unione degli istriani che con le provocazioni avvelena le coscienze dei cittadini. Il sindaco Roberto Dipiazza ha dimenticato nel suo intervento il 10 febbraio di aggiungere che la riqualificazione della foiba di Basovizza è stata resa possibile per gli accordi tra il Comune, il Comitato di Comunanza, la Comune di Opicina proprietaria del poligono. Accordi che prevedevano anche l'istituzione del Parco della Pace nel poligono di Opicina dove nel 1941 furono fucilati 5 antifascisti sloveni e tra il 1944 e 1945 persero la vita centinaia di vittime innocenti, in 71 finirono nel forno crematorio in Risiera. Oggi quel posto è ancora chiuso».

Dal Congresso sono poi uscite le proposte di realizzare in via Cologna la Casa della Resistenza, di rafforzare il radicamento sul territorio con la nuova sezione Trieste-centro. Oggi l'Anpi di Trieste conta quasi 1000 iscritti, di questi, 108 sono partigiani e partigiane "resistenti".

Ivana Gherbaz

 

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