Lo sforzo è notevole, sempre più difficile il coinvolgimento massiccio degli Esuli nei Raduni. Mario Stalzer, segretario del Libero Comune di Fiume, ricorda incontri con duemila persone provenienti da tutta Italia e dal mondo. Ma il tempo stempera le pulsioni, il ricambio anagrafico detta le sue regole creando il bisogno di affidarsi a nuove formule per mantenere intatti gli antichi rapporti con la cultura e la civiltà di una città piena di storia e di richiami.
La Fiumanità è stata al centro del Raduno appena conclusosi a Montegrotto Terme in provincia di Padova con una nutrita partecipazione di singoli e famiglie provenienti dall’Italia e dall’estero, in particolare i Giraldi che arrivano dagli Stati Uniti dove Rodolfo non ha smesso l’arte dei moretti, gioiello-simbolo della città natale e poi altri dal Canada e dall’Australia. Ma la nuova Fiumanità è stata delineata soprattutto dagli interventi dei tre personaggi insigni ai quali sono state consegnate delle targhe a testimonianza dell’opera che hanno svolto proprio per ribadire tale concetto, da amici, da amministratori, da rappresentanti politici, ma fermamente convinti dell’alto valore di un sentire che Fiume ha prodotto e di cui i fiumani sono portavoce a casa e nel mondo.
La cerimonia nell’ambito della seduta del Consiglio, ha visto tra i protagonisti Roberto Pietrosanto, già console di Fiume al quale si deve l’apertura alle funzioni religiose della Cappella di Cosala, divenuta a tutti gli effetti “territorio italiano” e dove ogni anno ci si ritrova a novembre per onorare i Defunti. Ma è soprattutto alla sua amicizia e alla sua abnegazione per i fiumani che il premio è dedicato. Così come quello a Giacomo Ronzitti, presidente del Consiglio della Regione Liguria che è riuscito a far votare una legge che ha permesso di realizzare iniziative con le scuole finalizzate alla conoscenza delle vicende dell’esodo, nel miglior spirito ed interpretazione della Legge sul Giorno del Ricordo. La stessa ha permesso inoltre di portare le scolaresche coinvolte a visitare Trieste, l’Istria, Fiume e, quest’anno, anche la Dalmazia in un percorso pedagogico formativo che ben si sposa anche con i principi europei sulla centralità dell’individuo e delle comunità. La consegna dei riconoscimenti si è conclusa con un concerto affidato ad un fiumano eccellente, Francesco Squarcia che si è esibito in un Viaggio violistico di grande suggestione e passionalità che ha coinvolto il pubblico fino a farlo partecipare, con un coro sommesso nel poutpourri finale di musiche popolari, non ultimo l’inno a Fiume e al Quarnero.
Una Carta delle minoranze
Il terzo riconoscimento, consegnato domenica mattina durante l’assemblea è andato al senatore Carlo Giovanardi che ha fatto propria la causa degli Esuli e si sta prodigando a livello governativo per ottenere i riconoscimenti che da anni le Associazioni cercano di ottenere con grande fatica e dispendio di energie. Non manca di ricordare, il senatore, i suoi contatti diretti con l’Istria, Fiume e la Dalmazia dove ha avuto modo di cogliere sensazioni ed atteggiamenti che hanno segnato il suo profondo legame alla causa dei giuliani, fiumani e dalmati. “Continuerò ad operare – ha detto – per cercare delle soluzioni alle vostre problematiche. Intendo proporre inoltre una Carta delle minoranze affinché nei loro confronti si mantengano atteggiamenti concordati ed armonici dentro e fuori i confini dello Stato”.
Aperta in tempi difficili la strada del dialogo
Ma una delle tematiche centrali del dibattito in seno al Libero Comune – più volte ribadito dal Sindaco Guido Brazzoduro – rimane quello del coinvolgimento dei fiumani nell’attività dell’associazione. “Il vostro merito – ha detto Renzo Codarin, presidente della Federazione degli Esuli – è di essere stati lungimiranti nella vostra politica associativa e di aver aperto in tempi difficili la strada al dialogo con la comunità dei fiumani residenti nella vostra città ponendo le basi di un recupero di storia e tradizioni che solo nell’interazione tra le diverse entità, si riuscirà a realizzare”.
La CI disponibile a rinsaldare gli antichi rapporti
A rappresentare la Comunità degli Italiani di Fiume sono stati Roberto Palisca e Rosi Gasparini che hanno ribadito la disponibilità ad organizzare insieme alcuni aspetti dell’attività comunitaria per rinsaldare antichi rapporti e crearne nuovi con quell’entusiasmo che la ricomposizione anche se saltuaria comunica a tutti. “Tornare a Fiume e riconoscere la città come propria è difficile – ha ribadito mons. Crisman durante l’omelia alla Messa di domenica mattina – ma ritrovare le radici è possibile attraverso alcuni aspetti della nostra cultura che ci appartengono e che dobbiamo tramandare, sottraendo tempo alle divisioni e alle diatribe che spesso avvelenano il nostro mondo”.
Corona sul monumento a Norma Cossetto
Altrimenti si vanificano gesti simbolici importanti, come la posa di una corona sul monumento a Norma Cossetto, a Due Carrare – come è avvenuto venerdì mattina – come dappertutto, la posa di una corona sul monumento ai Caduti come è avvenuto nella piazza del Municipio di Montegrotto anche alla presenza del sindaco Claudio Luca che ha voluto ribadire uno dei valori che uniscono i Fiumani a questa località veneta: il rispetto della bandiera, del tricolore quale simbolo vero di riconoscimento culturale e nazionale autentico, senza estremismi, ma con passione.
Numerosi gli indirizzi di saluto giunti al Raduno: da alti rappresentanti di Governo, dall’ANVGD, dai Dalmati, dall’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste e di singoli che, non potendo partecipare, hanno voluto far sentire comunque la propria presenza.
La 47.esima edizione si è chiusa, come sempre con il pranzo conviviale, allietato da una torta gigantesca con i simboli fiumani e la speranza che la simbologia continui ad essere un piacevole contorno a contenuti che il tempo permetterà di verificare e dovrà, nello stesso tempo, consolidare.
Rosanna Turcinovich Giuricin su La Voce del Popolo del 29 giugno 2009