'Il sangue dei vinti' convince il pubblico della grande sala Sinopoli del Festival internazionale del film di Roma che, al termine della proiezione, saluta con molti e prolungati applausi, accompagnati da qualche fischio e 'buuu' di disapprovazione la pellicola di Michele Soavi.
Meno interessante del film, invece, il dibattito successivo molto atteso a cui hanno preso parte, tra gli altri, Giampaolo Pansa (autore del libro a cui e' ispirato il film), Michele Placido, Miriam Mafai e Maurizio Gasparri.
Unico picco del confronto e' stato l'intervento dell'ex ministro di An che si e' detto deluso del fatto che il film abbia solo il titolo del libro di Pansa e nient'altro. "Gli sceneggiatori e lo stesso Pansa mi hanno confermato che questo film, che reputo bello, e' comunque altra cosa rispetto al libro". Quindi l'affondo con un tema che Gasparri sente particolarmente: "Perche' non si parla delle foibe? Vorrei vedere sullo schermo anche le stragi del 1946 e '47, quando furono uccisi farmacisti, impiegati, professionisti vari di cui si parla nel libro. Il mio sogno – aggiunge – e' di vedere sullo schermo 'Il sangue dei vinti 2'. Gasparri ce l'ha con la Rai e con i suoi dirigenti che "hanno bocciato l'idea di raccontare anche l'altra parte del libro perche' l'hanno giudicata troppo dura".
Giampaolo Pansa, che ha annunciato di aver quasi terminato una nuovo libro sullo stesso tema, risponde all'esponente del Pdl: "Non credo proprio che la Rai lo fara' mai, ne' quella di centrodestra ne' di centrosinistra. E' un'istituzione infettata dai partiti. Servirebbe un produttore realmente indipendente, ma non esiste".
(fonte www.culturalnews.it)