La grafica è antiquata, innaturali i movimenti dei protagonisti, rozzamente disegnato lo sfondo così come i tratti della vittima sacrificale e i contorni degli aerei da caccia. Ma il messaggio è chiaro, in tutta la sua violenza: «Shoot the Nato criminals», «spara ai criminali della Nato». Un messaggio lanciato via Internet dagli ultraradicali nazionalisti serbi del movimento “Snp Nasi”, attraverso un provocatorio videogioco “sparatutto”. Protagonista un ragazzo che issa un cartello con su scritto “Stop Nato”. Su di lui volano aerei dell’Alleanza atlantica, gli sganciano addosso bombe, ma lui può abbatterli con un clic del mouse.
Il teatro della battaglia, l’aeroporto di Batajnica, non lontano da Belgrado, fra i primi obiettivi dei bombardamenti Nato nel 1999. Un giochino che «il movimento nazionale serbo “I Nostri”» ha ideato e pubblicato sul web nell’ambito della campagna per la cancellazione della presenza di aerei di Paesi membri dell’Alleanza atlantica alle celebrazioni del centenario dell’aviazione serba, in programma il 2 settembre, proprio a Batajnica. I “Nasi” non ci stanno. Sarebbe «un’offesa degradante che piloti e aeroplani che hanno bombardato la Serbia e distrutto l’aeroporto di Batajnica partecipassero a una manifestazione sul luogo dei loro crimini», si legge sul sito ufficiale del movimento. Un movimento pericoloso che persegue i fini, come la procura generale serba ha spiegato ad aprile, «di abbattere l’ordine costituzionale, incitare alla violenza, all’odio religioso, nazionalistico e razziale», oltre a quello di «unificare in un singolo Stato tutti i territori dove vivono serbi».
“Nasi” che si erano fatti notare anche per la glorificazione del massacro di Srebrenica – «buon 11 luglio, data di liberazione di Srebrenica» – avevano scritto sul loro sito ufficiale – e per gli attacchi al Gay Pride di Belgrado del 2009. E “Nasi” che non sono nuovi a iniziative propagandistiche “moderne”, messe in pratica utilizzando giochi online. Subito dopo la condanna delle “Pussy Riots”, il movimento aveva creato un altro ”passatempo”, significativamente intitolato «Shoot the Pussy Riots, morte ai nemici», in segno di solidarietà con il Cremlino.
Ma, come per quello anti-Nato, non si cada in errore. Il messaggio non deve essere letto in maniera letterale, come «un invito a uccidere i membri di questo gruppo mostruoso», assicurano. Comunque stiano le cose, lo scopo principale oggi è quello di impedire ai «criminali Nato» di mettere piede in Serbia. Oltre al videogioco, i “Nasi” hanno chiesto al «nuovo ministro della Difesa, Aleksandar Vucic, di non concedere ospitalità» agli aerei dell’Alleanza alla festa del 2 settembre. «L’infame invito», continuano gli ultranazionalisti, «va ritirato. Se non sarà così, i “Nasi” si faranno sentire, questa volta di persona a Batajnica, il 2 settembre, durante il «Nato killers show time».
Stefano Giantin
“Il Piccolo” 29 agosto 2012