Smentito e stigmatizzato, pubblicamente. Il presidente croato, Ivo Josipovic, è intervenuto contro Stjepan Razum, sacerdote e storico negazionista. Razum aveva definito il lager di Jasenovac una montatura creata a tavolino dalla «propaganda della Grande Serbia». Josipovic si è detto «preoccupato» per l’intervista rilasciata da Razum, nella quale veniva avvalorata «l’assenza di prove dei crimini ustascia a Jasenovac».
Una visione ancora più allarmante «perché viene dal capo degli archivi arcivescovili, parte integrante degli archivi di stato croati», ha spiegato Josipovic. Josipovic che ha poi ricordato di avere, «sia da presidente, sia da cittadino», definito più volte il regime ustascia un’entità politica «criminale», «basata su idee genocide». Un regime che, assieme agli «alleati fascisti e nazisti», fu «responsabile della creazione di campi di concentramento» come quello di Jasenovac.
Jasenovac dove fu «olocausto contro gli ebrei», «genocidio contro serbi e rom», dove furono perpetrati «crimini orribili» anche contro «croati, oppositori del regime, membri di movimenti antifascisti e comunisti e cittadini amanti della libertà che s’opposero al regime».
(fonte “Il Piccolo” 29 agosto 2012)
Pola, 3 settembre 2011. Il presidente croato Ivo Josipovic (a destra della foto) a colloquio con il suo omologo Giorgio Napolitano (foto Presidenza della Repubblica)