È giunto al capolinea il lungo matrimonio politico tra la Dieta democratica istriana e il Partito socialdemocratico che per lunghi anni hanno condiviso la stanza dei bottoni a livello regionale e nel maggiore centro della penisola. La Dieta comunque è stato sempre il partner di maggioranza. Il vento di divorzio ha cominciato a soffiare nel momento in cui i socialdemocratici, forti della vittoria riportata alle elezioni parlamentari del dicembre scorso, hanno annunciato l’intenzione di puntare a un proprio candidato a sindaco della città dell’Arena. Viene fatto il nome del giovane avvocato Pedja Grbin al momento deputato al Sabor, un personaggio percepito dall’opinione pubblica come né carne né pesce. Addirittura il leader socialdemocratico (e premier) Zoran Milanovic aveva chiesto al presidente della Dieta Ivan Jakovcic l’appoggio dei regionalisti a Grbin. Come risposta Jakovcic è andato su tutte le furie ribadendo che Pola anche dopo le elezioni politiche della primavera 2013 continuerà ad avere un sindaco dietino.
Alla domanda se il divorzio all’ istriana avrà ripercussioni sulla tenuta della coalizione di centrosinistra al potere a livello nazionale,il leader regionalista precisa che l’alleanza in Parlamento non viene messa in discussione. Secondo il noto analista politico Davor Gjenero, i socialdemocratici vorrebbero conquistare Pola in maniera non amichevole. Non hanno né quadri all’altezza dice, e neppure un sufficiente bacino di voti per cui io la vedo come una forzatura. Dal canto suo il deputato italiano Furio Radin afferma che quella tra la Ddi e i socialdemocratici non è mai stata una coalizione sincera. «Io personalmente – aggiunge – voterò sempre per il sindaco dietino».
Tornando in casa regionalista, non è ancora chiaro se a sindaco di Pola si punterà alla riconferma del giovane Boris Miletic, che stando ad alcune voci sarebbe stato designato a prendere in mano le redini della Regione dato l’annuncio di Jakovcic di ritirarsi dalla vita politica. Jakovcic però potrebbe ritornare sui suoi passi in quanto all’orizzonte si starebbe profilando un “nemico interno” che ambisce a prendere il suo posto al timone dell’Istria. È Damir Kajin vice presidente ribelle della Ddi che potrebbe mettersi in corsa come indipendente, contando sull’appoggio degli Istriani insoddisfatti di Jakovcic accusato tra l’altro di autocrazia e di aver riposto nel cassetto l’obiettivo dell’autonomia della regione. In un testa a testa con Jakovcic, Kajin non avrebbe tantissime chance. Potrebbe però spuntarla contro altri candidati dietini a presidente della regione. Ecco il motivo per cui Jakovcic starebbe pensando di rimanere nell’arena politica.
(fonte “Il Piccolo” 29 agosto 2012)
Un manifesto elettorale dell’attuale presidente della Regione Istriana, Jakovic, che avrebbe manifestato l’intenzione di lasciare la politica (foto www.staticflickr.com)