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29ott12 – La Legge di stabilità si dimentica di noi

Suscita scalpore e proteste, la proposta di Legge di stabilità in discussione alle Camere che non prevede il rifinanziamento delle due leggi, rispettivamente in favore degli esuli istriani, fiumani e dalmati e della minoranza italiana in Slovenia e Croazia per il biennio 2013-2015. Quelle che ci permettono di svolgere attività, che ci concedono di esistere. 


«Si tratta di due fondamentali strumenti giuridici e finanziari qualificanti della politica estera italiana ai suoi confini orientali, verso i quali dovrebbe nutrire un interesse strategico”. Lo scrivono in un comunicato congiunto il presidente dell’Unione italiana Furio Radin, della Giunta esecutiva Maurizio Tremul e il presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati Renzo Codarin. 
La Legge 72 sostiene le attività e la conservazione del patrimonio storico e culturale degli Esuli istriani, fiumani e dalmati con un finanziamento che, nel 2012, è stato ridotto del 33% rispetto al 2010. Tenuto conto che la legge scade alla fine dell’anno il contributo sarebbe azzerato».


Stesso destino per i fondi alle minoranze in Slovenia e Croazia: «Anche in questa circostanza, non essendo previsto il rifinanziamento della legge, i relativi contributi sono azzerati. Complessivamente, nel 2012, il sostegno dello Stato italiano all’unica minoranza autoctona al di fuori dei confini italiani e stato ridotto del 34% che diventa del 43% se rapportato al livello di contribuzione del 2003». Le conseguenze sono pesanti: «Sarà impossibile proseguire nella realizzazione delle attività in favore della Scuola italiana, delle Comunità degli italiani e delle principali istituzioni ed enti che contribuiscono a produrre e sviluppare la cultura e l’identità italiana sul territorio».


Dopo aver ricordato l’incontro tra i tre presidenti a Trieste, il documento si conclude con un appello a tutte le autorità della Repubblica per una proroga dei contributi: «Le risorse che l’Italia destina alle due comunità non possono essere in alcun modo trattate alla stregua di sprechi da tagliare con una distorta visione della spending review, ma sono invece un vero investimento per l’Italia».


Da qui l’appello accorato alle forse politiche italiane, “pur consapevoli delle difficoltà economiche che investono l’Italia, affinché nel DDL di stabilità sia inserita la norma che proroga i contributi in favore delle due realtà, rifinanziando, per il triennio 2013-2015, le Leggi di riferimento auspicabilmente negli imposti previsti per il 2010, riconfermando in questo modo l’interesse strategico nei confronti di queste Comunità e dei loro territori d’insediamento storico”.


In una lettera al Presidente Giorgio Napolitano, la FederEsuli, sottolinea ulteriormente, per quanto concerne l’uso di tali mezzi, che: “tali attività di ricerca e divulgazione si estendono a tutto l’arco della nostra secolare tradizione culturale (al di là delle tragedie della seconda guerra mondiale) e hanno raggiunto un alto livello scientifico”. Sottolineando che “tutte queste attività verrebbero quasi completamente a cessare senza i finanziamenti dello Stato, prima che nel quadro di una visione nuova della cultura maturi negli enti privati una coscienza civile pari a quella di altri paesi avanzati. Noi comprendiamo – come tutti gli italiani di buon senso – che questo Governo “tecnico” ha restituito credibilità al Paese e lo sta riportando ai livelli di fiducia che il lavoro e le risorse umane della Nazione meritano.


Tra queste risorse crediamo di esserci anche noi, che tutto abbiamo perduto per consentire al Paese di rinascere dopo il II conflitto mondiale”.

 

da www.arcipelagoadriatico.it 26 ottobre 2012

 

 

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