L’Esecutivo nazionale ANVGD registra con sorpresa l’improvvisa amplificazione che viene data in questi giorni alla molteplicità di opinioni -segno di democratica partecipazione- presente all’interno della nostra Associazione. Siamo infatti convinti che l’azione di dialogo interno debba rimanere in ambito associativo, senza che si trascenda proponendo in maniera indistinta argomentazioni e ricostruzioni talvolta palesemente artefatte.
Riteniamo quindi che gli organi associativi, da quelli provinciali a quelli nazionali per la loro autorità e competenza, eletti tutti da decine di congressi provinciali e dal Congresso nazionale con un notevole rinnovamento dei quadri dirigenziali, siano il luogo naturalmente e legittimamente privilegiato per un confronto costruttivo, che possa produrre risultati utili unicamente se compartecipati da tutte le componenti associative in grado di dare il proprio fattivo contributo. Chi rifiuta pregiudizialmente questo confronto dimostra l'incapacità di sostenere le proprie tesi in maniera seria, anteponendo così i "rumors" mediatici ai veri interessi degli esuli.
La discussione in corso nell'ANVGD denota una associazione viva e vitale, vivace e propositiva. Il dibattito libero ed aperto, la trasparenza e il diritto di dissentire, se interpretati con correttezza e rispetto, sono prerogative di grande democrazia interna e volontà di stimolare e rispettare tutte le diverse sensibilità, che talora constatiamo non albergare in tutte le associazioni.
Non si comprende inoltre per quale logica associazioni che si sono allontanate dalla Federazione (illudendosi di fabbricare poli alternativi) si facciano adesso paladine dell’amplificazione del nostro confronto interno, con una mancanza di sensibilità, correttezza e lungimiranza che allontanano la loro dirigenza dalla tutela degli interessi degli esuli, i quali stanno sempre più dimostrando insofferenza verso questa forma di gestione, di cui mal si comprendono le oscillazioni e le estremizzazioni politiche.
L’ANVGD continuerà, anche in seno alla Federazione, a tutelare solo ed esclusivamente gli interessi degli esuli, senza indulgere in facili populismi e soprattutto affermando la totale indipendenza dai movimenti politici, dei quali si diventa strumento non appena si abbandona il terreno istituzionale, dove si deve svolgere il confronto tra le nostre associazioni, il Parlamento e il Governo. Si ha la netta impressione che queste improvvise irrequietezze estive siano soltanto una reazione indispettita alla serietà del processo di riconciliazione interna e ai fattivi contatti con il Governo e la nuova Federazione, che l’ANVGD ha sempre perseguito.
Roma, 30 luglio 2008
L’Esecutivo nazionale ANVGD