News_contributi

30ott12 – «I tagli cancellano il passato e il futuro»

“Nella Legge di stabilità devono essere assolutamente rifinanziati i capitoli che riguardano le attività in Italia degli esuli giuliano dalmati e le attività dell’Unione Italiana in Croazia e Slovenia, l’unica minoranza autoctona italiana presente e attiva fuori dall’Italia. Sarebbe vergognoso da parte di una comunità nazionale che in 70 anni non è neppure stata in grado di onorare l’impegno solenne di risarcire chi ha perduto tutto ad eccezione dell’amore per l’Italia, di togliergli anche quelle poche risorse indispensabili per mantenere viva la loro storia e cultura e la nostra presenza in terre abitate da secoli dagli italiani. Come PdL abbiamo già predisposto un emendamento da presentare alla Camera, come speriamo stiano facendo anche altri gruppi parlamentari che non intendono cancellare una parte così importante del passato e del futuro dell’Italia”.

 

Questo il commento del senatore Carlo Giovanardi al mancato rifinanziamento, nella proposta di Legge di stabilità, inviata dal governo Monti alle Camere delle leggi recanti interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia (72/2001), rispettivamente interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia (73/2001). Una scelta già stigmatizzata, si ricorda, con un comunicato congiunto dai vertici dell’Unione Italiana e della Federazione delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. “Si tratta di due fondamentali strumenti giuridici e finanziari qualificanti della politica estera italiana ai suoi confini orientali, verso i quali dovrebbe nutrire un interesse strategico – si legge nella nota firmata da Furio Radin, Maurizio Tremul e Renzo Codarin –. La legge N.72/2001 – così ancora la nota – sostiene le attività e la conservazione del patrimonio storico e culturale degli esuli istriani, fiumani e dalmati espulsi, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, dalla propria Patria per mano del regime totalitario comunista jugoslavo. Tale finanziamento nel 2012 è stato ridotto di ben il 33 p.c. rispetto al 2010 e tenuto conto che la Legge 72/2001 scade il 31/12/2012 esso sarebbe semplicemente azzerato. La Legge N.73/2001, promuove le innumerevoli e qualificate attività che la Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia svolge in favore del mantenimento e del rafforzamento della lingua, della cultura e dell’identità italiana in Istria, a Fiume e in Dalmazia. Anche in questa circostanza – concludono Radin, Tremul e Codarin –, non essendo previsto il rifinanziamento della Legge, i relativi contributi sono azzerati”.

 

Una situazione grave, che se non dovessero esserci dei cambiamenti di rotta per quanto riguarda i contenuti della Legge di stabilità 2013, determinerebbe un punto di svolta dai connotati oltremodo negativi in termini di mantenimento e promozione della ricchezza culturale italiana. Infatti, per citare Radin, Tremul e Codarin, la cancellazione dei contributi determinerebbe “in sostanza, l’inizio della scomparsa definitiva dell’unica minoranza autoctona che l’Italia possiede al di fuori dei propri confini nazionali. Privati di queste preziosissime risorse, sarà impossibile proseguire nella realizzazione delle fondamentali attività in favore della scuola italiana, delle Comunità degli Italiani e delle principali istituzioni ed enti che contribuiscono a produrre e a sviluppare la cultura, la lingua e l’identità italiana sul proprio territorio d’insediamento storico”.

 

Un fatto che non è sconosciuto nei banchi del Parlamento di Roma e più in generale negli ambienti politici italiani. Così anche in questo ottobre 2012 l’auspicio è quello di arrivare a una presa di posizione bipartisan, che già in passato si è avuta relativamente alle questioni di primario interesse per la tutela dei diritti della Comunità italiana residente in Croazia e Slovenia, nonché degli esuli dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. In questo senso anche le dichiarazioni di queste ore dei vertici dell’Unione Italiana. Il presidente dell’Unione Italiana, Furio Radin, pur sottolineando la delicatezza del momento e le peculiarità derivanti dal fatto che il governo italiano è un governo tecnico, si dice infatti “fiducioso” circa l’individuazione di una soluzione che consenta di mantenere un’attività rivelatasi negli anni preziosa per il mantenimento e la promozione dell’identità, della cultura e della lingua italiane sui territori di insediamento storico. Dal canto suo il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Maurizio Tremul, conferma che proseguono i contatti con deputati, senatori e con il ministero degli Affari esteri italiano. “Il senatore Giovanardi ci ha confermato di aver preparato un emendamento alla Legge di stabilità volto a ripristinare i finanziamenti alle due leggi. Ora stiamo lavorando per ottenere una quanto maggiore condivisione tra le forze politiche”, dice Tremul, che per martedì, 30 ottobre, ha convocato una riunione urgente dell’Esecutivo dell’Unione Italiana per discutere anche in quella sede delle tematiche correnti relative ai finanziamenti destinati alla CNI e agli esuli.

 

Christiana Babić

“La Voce del Popolo” 27 ottobre 2012

 

 

 

Pronto alla Camera l’emendamento PdL per reintrodurre nella Legge di stabilità i contributi alla associazioni degli esuli e alla Comunità italiana (foto www.politica24.it)

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.