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31 gen – Roma: a San Marco francescani ed esuli insieme da 60 anni

di Maria Ballarin su www.ilsussidiario.net – 30 gennaio 2011 

Bisogna fare un notevole sforzo di immaginazione per capire cosa significhi oggi l'”Agro Laurentino”. Quest'ampia zona a Sud della Capitale era una campagna solitaria e remota, di proprietà di aristocratiche famiglie romane.

Oggi è il territorio del XII Municipio dove vivono circa 180.000 persone ed è ancora in espansione.

Quando nel 1947, travolti dagli eventi bellici, giunsero qui le prime 12 famiglie di esuli dalla Venezia Giulia, si trovarono in questa landa isolata dove si ergevano solitari e malinconici gli edifici eretti per l'Esposizione Universale di Roma. A poca distanza da questi era stato costruito il Villaggio Operaio per le maestranze impegnate nei lavori di edificazione dell'EUR, nei cui locali, ormai abbandonati, si stabilirono gli esuli via via sempre più numerosi.

Le Messe si celebravano all'aperto o in qualche ambiente di fortuna. Prima dai Padri Passionisti, poi dai Frati Francescani Conventuali della provincia di Padova, diversi dei quali avevano condiviso il penoso esilio degli istriani, instaurando con questi uno stretto legame che dura tutt'oggi.

L'idea della chiesa si deve a Padre Alfonso Orlini, di Cherso, Ministro Generale dell'Ordine, che utilizzò un edificio, già deposito e officina per un reparto militare americano, ristrutturandolo e ampliandolo grazie ad una generosa donazione del Papa Pio XII. La “chiesetta” del Villaggio Giuliano Dalmata venne aperta l'8 dicembre 1949 e la solenne cerimonia della nascita della parrocchia ebbe luogo il 26 marzo 1950. La scelta del nome fu quasi obbligata: S. Marco, patrono di Venezia, unificava tutti gli abitanti provenienti dal suo antico golfo; ma poiché la Basilica di S. Marco esisteva già a Roma, venne data alla chiesa la denominazione “in Agro Laurentino”.

I parroci francescani e i loro confratelli erano dei veri pionieri: abitavano in locali di fortuna e raggiungevano i siti più lontani della parrocchia a piedi, in bicicletta o in motocicletta. Il continuo arrivo di esuli e il progressivo inurbamento del quartiere, resero necessaria la costruzione di un edificio più grande che corrisponde all'attuale chiesa, che venne consacrata il 29 maggio 1972.

Nel 1973 Paolo VI elevò S. Marco a titolo cardinalizio; il titolare attuale è il cardinale Alexandre Do Nascimento, arcivescovo di Lubanga (Angola).

La parrocchia è stata visitata da Paolo VI nel 1973 e da Giovanni Paolo II nel 1984 e si situa al centro del Municipio.

La nuova chiesa, pur nelle sue forme moderne, mantiene un aspetto caldo ed essenziale. Vi si possono ammirare due belle vetrate, raffiguranti l'Evangelista Marco e gli stemmi Giuliani, e i santi Francesco e Chiara. Inserita nel complesso della chiesa parrocchiale si trova la Cappella dei Santi Patroni delle Città Istriane, Fiumane e Dalmate che raccoglie al suo interno mosaici raffiguranti i santi istriani.

Attualmente la chiesa è l'unica parrocchia in Roma retta dall'Ordine Francescano Conventuale della Provincia di Padova. Padre Annibale Marini giunse qui, giovane sacerdote nel 1987 e dal 2005 ne è il Parroco. In realtà,egli precisa, è tutta la comunità dei frati a guidare la parrocchia, in uno spirito di accoglienza e servizio in linea con la vocazione francescana. S. Marco si pone come luogo di aggregazione e incontro all'interno di un quartiere dove il vivere sociale sta diventando sempre più chiuso e individualistico. Oggi la parrocchia conta 2.300 famiglie per un numero totale di 7.500 parrocchiani ai quali offre molte possibilità di cammino nella fede.

Da sempre luogo di incontro della gioventù del quartiere, oggi sono presenti tre attivi gruppi di adolescenti che continuano un percorso di fede post cresima.

A livello adulto una ventina di famiglie sta vivendo una dimensione comunitaria della fede.

Tutti i parrocchiani possono seguire la catechesi permanente con gli incontri del mercoledì pomeriggio e tutti i lunedì di Avvento e Quaresima.

Sin dalle origini, è presente il gruppo del Terz'Ordine Francescano Secolare, si riunisce ogni martedì alle ore 18,30.

Dalla vita cristiana vissuta comunitariamente sono sbocciate vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata e una famiglia da anni vive in missione in Africa. E' presente anche una originale esperienza di comunità femminile laicale di vita consacrata nello spirito francescano.

Tre cori di bambini, giovani e adulti offrono alla comunità il servizio del canto in tutte le Messe domenicali.

S. Marco ha espresso sempre sensibilità nei confronti dei poveri; attualmente il Centro Ascolto, attivo il mercoledì e il venerdì assiste costantemente circa 150 persone ed una notevole quantità di immigrati. Per questa attività è collegata con il Banco Alimentare e il Banco Farmaceutico e, quando può, aiuta anche nell'inserimento nel mondo del lavoro.

Il Gruppo “Per un sorriso in più” è nato per far incontrare persone anziane e sole per un momento di fraternità.

Il Gruppo Missionario opera da 20 anni sul territorio, è molto attivo ed è stato gemellato in questi anni con diverse missioni francescane nel mondo. Quest'anno si punta a realizzare un villaggio di case prefabbricate nelle zone terremotate del Cile. Il Gruppo lavora tutto l'anno attraverso il Laboratorio Missionario, i banchi di vendita del Commercio Equo e Solidale e la mostra-vendita natalizia.

La chiesa non è dotata di oratorio esterno ma, in compenso, ha un bel teatro nel quale si cimentano da anni la storica Compagnia “La Bottega Teatrale S. Marco” composta da adulti e giovani e la “Bottega dei Ragazzi” ambiti questi dove è possibile condividere comunitariamente la crescita, le attese e le scelte della vita in fraternità e generosità. In questi ultimi anni diverse altre compagnie teatrali si appoggiano alla struttura parrocchiale. Il ricavato di ogni spettacolo è devoluto all'impegno missionario.

Nei locali della canonica è ospitata la Biblioteca Sammarco: con i suoi 8.000 titoli è la più fornita del XII Municipio ed ospita frequentemente incontri culturali.

 

(sotto alcune suggestive immagini della chiesa francescana del Quartiere giuliano-dalmata della capitale – scatti a cura di Marco Salvatori)

 

 

 

 

 

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