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31ago12 – Selvaggio e urbanizzato, così è il nostro Adriatico

Questa sera alle 21, nel giardino delle ancore del Museo del mare a Trieste, appuntamento con “Respiro Adriatico, un mare intimo e selvaggio. Incontro con Fabio Fiori”. Fiori è un noto scrittore e navigatore romagnolo che all’Adriatico ha dedicato numerosi articoli scientifici e narrativi, pubblicati su riviste e quotidiani. I suoi libri più noti sono “Un mare. Orizzonte adriatico” (2005), “Il mare nelle mani. Viaggio fra i lavoratori dell’Adriatico” (2007) e “Abbecedario Adriatico. Natura e cultura delle due sponde” (2008). Di recentissima pubblicazione sono “Vela libre. Idee e storie per veleggiare in libertà” (2012) e “Anemos. I venti del Mediterraneo” (2012).

 

Riprendendo alcuni temi che gli sono cari, Fiori dunque parlerà del “nostro mare quotidiano”: di Adriatico, del suo respiro, del nostro respiro. Del pneuma, che per i greci era l’indispensabile soffio vitale. «Perché, spiega, fin dal primo imbarco su scafi piccoli o grandi, su vele adriatiche o navi oceaniche, si scopre che il rapporto con il mare non è, e non sarà mai, individuale. Quindi anche il più personale dei racconti sul mare s’intitolerà sempre il nostro mare». E nostro, aggiunge, «perché il mare non lo scopriamo mai da soli, non lo vediamo, ascoltiamo, annusiamo, gustiamo, tocchiamo individualmente.

 

L’esperienza del mare è insieme scoperta e riscoperta, come ci ha insegnato Predrag Matvejevic, l’Omero balcanico che come noi ha visto l’Adriatico prima di ogni altro mare. Mare dell’intimità lo ha definito, un’insenatura di quel Mediterraneo che è da sempre mare della vicinanza. Adriatico selvaggio era per Gabriele D’Annunzio e Umberto Saba». Oggi però l’Adriatico è «una lunga riva urbana, annota ancora Fiori, che sconta le difficoltà di uno sviluppo tumultuoso, di una novecentesca frana di uomini, speranze e sacrifici, ma anche di speculatori, egoismi e sacrifici, altrui. Il nostro mare quotidiano è fonte di ricchezza economica da millenni e deve ritornare a essere opportunità di benessere, da non confondersi con ben-avere. L’Adriatico è un bene comune e solo se pensato, gestito e vissuto come tale può continuare ad arricchire, nell’accezione più ampia, le genti che popolano le rive, conclude Fiori».

 

La serata rientra nelle manifestazioni di “Marestate”: nell’occasione il Museo sarà aperto dalle 20 alle 23 (e in caso di maltempo l’incontro si terrà al suo interno).

 

(fonte “Il Piccolo” 31 agosto 2012)

 

 

 

Suggestioni adriatiche, dinnanzi a Pirano (foto www.euroboatcharter.it)

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