L’Associazione Partigiani Osoppo ha celebrato l’80° anniversario della costituzione del primo nucleo armato della Brigata “Osoppo-Friuli”.
Il 25 marzo 1944, infatti, cinque uomini (Rainiero Persello “Goi”, Federico Tacoli, Giovanni Colaone, Cesare Cividino ed Enrico Furlan) partirono da Casa Marzona a Treppo Piccolo, raggiunsero Pielungo e si insediarono a Casera Palamajȏr, alle pendici del Monte Rossa nel territorio di Clauzetto, grazie alla collaborazione dei fratelli Giovanni e Giobatta Marin e del dott. Fedele Guerra.
Nei giorni immediatamente successivi, si aggregano a loro, tra gli altri, Renato Del Din “Anselmo”, Pasquale Specogna “Beppino”, Corrado Sebastianutti “Muk”, Alberto Cautero “Romolo”, Ugo Ducci “Firenze” e due prigionieri sudafricani evasi dal campo di prigionia di Torviscosa, “Rodolfo” e “Federico”.
Man mano si aggregarono alpini della divisione Julia e altri militari sbandati dopo l’8 settembre, antifascisti cattolici e laici; un rapporto di collaborazione segreta con la diocesi friulana ed una vocazione anticomunista, specialmente con riferimento alle mire espansionistiche della nascente Jugoslavia di Tito nei confronti non solo della Venezia Giulia ma anche del Friuli orientale caratterizzavano una formazione i cui epigoni preferiscono definire patriottica invece che partigiana.
Richiamarsi nella denominazione a “Osoppo” significava inoltre ricollegarsi ad un episodio di resistenza contro gli austriaci avvenuto durante la Prima guerra d’indipendenza e questa vocazione patriottica avrebbe portato ai violenti dissidi con la divisione Garibaldi – Natisone, i cui militanti preferivano l’annessione alla Jugoslavia comunista piuttosto che restare entro i confini di un’Italia capitalista e controllata dagli Stati Uniti d’America.
Tale diversità di vedute, congiunta alla notizia ingigantita ad arte in merito ad abboccamenti tra Osoppo e Divisione Decima della Repubblica Sociale Italiana per costituire un fronte anticomunista con cui fronteggiare al termine delle ostilità l’avanzata titina (contatti ci furono, ma non portarono a nulla e si conclusero rapidamente), portò alla strage delle Malghe di Porzus, in cui i gappisti udinesi eliminarono i vertici osovani, tra i quali Francesco De Gregori (zio dell’omonimo cantautore) e Guido Pasolini (fratello del poeta Pier Paolo), come è stato anche recentemente evidenziato in una videoconferenza organizzata dall’ANVGD Milano. [LS]