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Macroregione adriatico-ionica, spinta verso UE (Ansa 17 set)

(ANSA) – BARI, 17 SET – Istituire una macroregione adriatico-ionica – sul modello di quella gia' esistente nel mar Baltico e riconosciuta dal Consiglio europeo – per avvicinare i Paesi dei Balcani occidentali all'Ue, ma anche per promuovere, insieme alle Regioni italiane, progetti di sviluppo ''piu' coordinati ed efficienti'', nell'ambito di una politica di coesione territoriale. E' questo l'obiettivo dell'Italia che da sempre considera i Balcani occidentali, una priorita' della sua politica estera, in particolare per i settori delle infrastrutture e della sicurezza energetica. ''Partiamo dall'idea che l'Adriatico e' un luogo di unione e non di divisione, e che l'Italia puo' guidare, nella stabilita' dei Balcani, l'ingresso di tutti i Paesi della ex Jugoslavia nell'Ue'', ha spiegato il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, intervenuto al convegno 'Verso la costituzione di una Macro Regione adriatico-ionica'', oggi alla Fiera del Levante di Bari, insieme alla presidente del Comitato delle Regioni dell'Ue, Mercedes Bresso, ai governatori di Puglia e Molise, Nichi Vendola e Michele Iorio, e ai rappresentanti di tutte le regioni che si affacciano sull'Adriatico e sullo Jonio (invitata ma assente la Sicilia). La macroregione permetterebbe ai tre Paesi europei che si affacciano sui due mari (Italia, Grecia, Slovenia) di rafforzare la cooperazione con i futuri membri Ue (prossimo l'ingresso della Croazia, ma si pensa anche a Bosnia, Serbia, Montenegro e Albania, fino a Macedonia e Kosovo in un futuro piu' lontano), nei settori della pesca, della sicurezza dei porti, nella tutela dell'ambiente, fino alle iniziative culturali e turistiche. ''Un'occasione straordinaria anche per l'Italia'', ha sottolineato Bresso ricordando che in futuro ''le strategie macro regionali saranno quelle sulle quali si calcheranno le grandi politiche infrastrutturali dell'Unione Europea''. Il progetto non dovrebbe richiedere nuovi fondi all'Ue, ma utilizzare quelli gia' esistenti per progetti concreti. ''Penso, ad esempio – ha spiegato Vendola – ai temi comuni fondamentali, penso all'eutrofizzazione del mare e al fenomeno delle alghe. Possiamo trasformare una iattura in una occasione, per esempio immaginando le alghe come materia prima per biomasse. Possiamo immaginare di mettere in rete i nostri sistemi di protezione civile'' per ''affrontare le sfide della desertificazione e degli incendi boschivi''. Le prossime tappe verso la creazione della macroregione passano ora attraverso un tavolo tecnico interministeriale, il monitoraggio dei progetti regionali e, a livello europeo, la richiesta ufficiale da parte di Italia, Grecia e Slovenia al Comitato delle Regioni. Infine, ha spiegato Mantica, ''il governo italiano fara' un lavoro di propaganda nei Paesi dei Balcani'' per illustrare loro l'interesse politico della macroregione come strumento di stabilita' e autostrada verso l'allargamento ''doveroso e necessario'' dell'Ue. (ANSA).

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