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25 set – I ritardi di Roma bloccano il giornale italiano di Fiume

Da giovedì 23 settembre il quotidiano italiano di Fiume, "La Voce del Popolo" esce in edizione ridotta a causa del ritardo dei finanziamenti statali provenienti da Roma. Ecco il comunicato della redazione del giornale fiumano, pubblicato sul numero del 24 settembre.

I giornalisti de “La Voce del Popolo” sono profondamente delusi e amareggiati per la riduzione della foliazione del quotidiano, l’abbandono del colore e il taglio degli Inserti “La Voce – InPiù” Animali, Cultura, Cucina, Dalmazia, Economia, Educa, Mare, Musica, Palcoscenico, Sport, Storia & Ricerca. Queste misure, anche se provvisorie – come assicurato dalla Direzione – vanno a colpire soprattutto la nostra categoria, la nostra dignità di giornalisti, di persone e di connazionali convinti di aver svolto e di svolgere anche una missione di conservazione della lingua e della cultura italiane, a beneficio di tutta la collettività.

Già provati da una pluridecennale situazione di inferiorità economica – considerato che percepiamo uno stipendio sotto la media nazionale, sia rispetto a quello dei colleghi degli altri quotidiani sia in rapporto allo stipedio medio in Croazia e Slovenia – ora veniamo ulteriormente penalizzati, mortificati sotto l’aspetto professionale e morale, in quanto ci viene negata non solo la possibilità di continuare a offrire ai nostri lettori un servizio/prodotto quanto più completo, ma anche di migliorarlo e incrementarlo al fine di riuscire a corrispondere nella maniera più ampia possibile alle esigenze dei nostri lettori e, in senso più ampio, di tutti i potenziali utenti ai quali ci rivolgiamo.

Con il passaggio dei diritti di fondazione dell’EDIT all’Unione Italiana, auspicato e appoggiato dagli stessi giornalisti de “La Voce del Popolo”, abbiamo operato fin dal primo momento per il rilancio e la crescita della Casa editrice, e con essa del nostro quotidiano, investendo entusiasmo, sapere, energie e risorse. Ed è stato proprio grazie al nostro impegno, e alla politica del caporedattore responsabile Errol Superina, oltre che all’incondizionato sostegno dell’Unione Italiana e ai finanziamenti aggiuntivi assicurati grazie all’operato dei deputati della minoranza italiana al Sabor croato e al Parlamento sloveno, che siamo riusciti a elevare il livello dell’informazione e l’offerta del nostro quotidiano. I provvedimenti adottati ci pongono però di fronte al rischio di un degradante arretramento, di un ritorno al passato inaccettabile per noi, e, vogliamo credere, anche per tutta la collettività.

Ci appelliamo pertanto a tutte le istituzioni coinvolte affinché si impegnino a rendere tale situazione effettivamente transitoria, e a concluderla il prima possibile, evitando il rischio che questa involuzione diventi effettivamente irreversibile e, indirettamente, il primo segnale premonitore di un malessere generale che potrebbe investire anche altre istituzioni della Comunità Nazionale Italiana. Un indebolimento del quotidiano si riflette inevitabilmente anche sulla posizione e sul ruolo della CNI in Croazia e Slovenia.

Il Comitato di Redazione de “La Voce del Popolo”

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