COMUNICATO DI "DIFESA ADRIATICA"
Non è solo “La Voce del Popolo”, giornale italiano di Fiume, a subire la scure dei ritardi di una burocrazia sempre più incomprensibile. I finanziamenti statali, già approvati, deliberati e stanziati in favore delle attività culturali delle comunità degli Esuli e di quelle degli italiani oltre confine, sono incredibilmente fermi su qualche scrivania o -peggio- chiusi in qualche cassetto a Roma.
Ne pagano lo scotto anche i periodici del mondo dell’Esodo, che già nei mesi scorsi avevano subìto il triplicare delle tariffe di spedizione postale. E così ecco i ritardi nelle edizioni, il serramento delle fila degli abbonati, l’annullamento degli omaggi e così via: lo si legge sui notiziari editi in questo periodo.
Questo macigno amministrativo cade inevitabilmente anche su “Difesa Adriatica”, lo storico mensile dell’ANVGD che anch’esso si poggia in parte sui finanziamenti statali. Gli incredibili ritardi sulle erogazioni (si aspettano ancora i fondi del 2008…) bloccano al momento l’edizione del numero di ottobre. Ce ne scusiamo con i lettori e nel contempo rappresentiamo la nostra costernazione per la superficialità con cui la gestione di questi fondi mette in volontaria difficoltà tutto il mondo della comunicazione giuliano-dalmata, pur in presenza di una legge dello Stato e di fondi regolarmente deliberati.
Ai giornalisti de “La Voce del Popolo” e a tutti i giornali dell’Esodo va la nostra solidarietà, quella di chi –come loro- subisce senza colpa le assurdità di una burocrazia miope, nella speranza che non sia il risultato di una azione mirata a mettere in ginocchio le molteplici libere voci del nostro popolo.
La redazione di “Difesa Adriatica”