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Proteste in Serbia: ”lo Stato favorisce la Fiat” (Il Piccolo 09 ott)

di AZRA NUHEFENDIC

TRIESTE Gli importatori di automobili in Serbia accusano lo Stato di avere creato per la Fiat una posizione privilegiata sul mercato serbo e che tramite varie sovvenzioni, sta supportando un solo costruttore di automobili, cioè la Fiat. «Il Regolamento sulla cooperazione tra la Fiat e la Repubblica di Serbia non è mai stato sottoposto al giudizio della Commissione per il controllo della concorrenza, come previsto per la legge» nota la presidente della Commissione, Diana Markovic – Bajalovic.

Secondo il presidente dell'Associazione degli importatori di veicoli e delle parti di ricambio, Milos Petrovic, solo in Serbia esiste una situazione assurda, cioè che costa meno comprare un'auto nuova invece di una usata». Milos Petrovic ritiene che questo sta accadendo perché sul mercato si fa un gioco non equo e perché un marchio gode dei favori da parte dello Stato. «Se confrontiamo la stessa vettura, di stesso prezzo ma di altre marche, di altri importatori e facciamo calcoli semplici, il risultato è che conviene di più acquistare l’auto nuova agevolata, perché si ottengono mille euro tramite il sistema di rottamazione, in più i tassi d’interesse per le macchine Fiat sono del 4,5%, mentre per gli altri sono tra l’8,5 e il 15%. Così, facendo tutti i calcoli, si arriva a un risparmio tra mille e 3mila euro, comprando una macchina ”sponsorizzata” dallo Stato» spiega Petrovic.

Gli altri importatori delle macchine in Serbia accusano che «negli ultimi due anni a Kragujevac, sede dello stabilimento della Fiat, tutto va a gonfie vele mentre d'altra parte circa 3mila persone che erano impegnate nell’importazione e vendita di automobili hanno perso il lavoro». Le società di leasing in Serbia hanno fatturato il 20% di meno rispetto l’anno scorso, mentre in confronto con l’anno 2008 il calo è stato di ben il 70%. Una disoccupazione maggiore nel settore, per adesso, non c’è stata grazie alle specificità del lavoro, perché si tratta di contratti a lungo termine. «Sopravviviamo grazie ai contratti fatti due o tre anni prima. Ma quando questi contratti scadranno, possiamo prevedere altri licenziamenti e di sicuro alcuni produttori di macchine abbandoneranno il mercato serbo» avverte il segretario generale dell’Associazione delle società di leasing in Serbia, Petar Gavranovic.

I rappresentanti della Fiat e del Ministero dell'economia serbo sono stati invitati a pronunciarsi sul caso, ma da essi non è arrivata nessuna risposta. Alla Commissione per la protezione della concorrenza dichiarano che non possono fare niente altro, tranne fare pubblicare i dati e invitare lo Stato a comportarsi in accordo con la legge.

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